Narciso e Boccadoro è un fantastico libro, denso e ricco di spunti. Un'amicizia profonda, un viaggio che cambia la vita e mostra diversi punti di vista. Proprio ciò che vuole fare la Biblioterapia. C'è da dire che non è un libro facile. Hermann Hesse è un grande autore, il suo famoso Siddharta risulta più breve e più chiaro rispetto a questo. Eppure s'incontrano bellissime parti su cui discutere. Lo sconsiglio decisamente a lettori poco esperti e facilmente annoiabili. Narciso e Boccadoro è un libro che va conquistato, un romanzo di formazione che alla fine lascia davvero molto. Vi offro un brano interessante del libro, dove Boccadoro, eterno insoddisfatto, trova un senso nella sua vita scoprendo l'amore per l'arte.
Dal momento in cui aveva ammirato la dolce e santa figura di legno, Boccadoro possedeva quello che non aveva posseduto mai, che tante volte aveva deriso negli altri, oppure invidiato: una mèta! Aveva una mèta e forse l'avrebbe raggiunta, e allora forse tutta la sua vita dissoluta avrebbe acquistato un alto significato e un valore.
Hemann Hesse, Narciso e Boccadoro, Milano, Mondadori, 2009, p. 134