PARIGI – La crisi si farà pur sentire, ma non certo in “casa” Hermès che chiude un 2012 eccezionale sia dal punto di vista dei ricavi, saliti del 22,6%, sia dal punto di vista della redditività.
L’utile netto è aumentato del 24,5%, a 740 milioni di euro, mentre gli analisti si attendevano da 710 a 720 milioni. “Rettificando il dato con la plusvalenza (29,5 milioni di euro) realizzata nel 2011 con la cessione della partecipazione nel gruppo Jean-Paul Gaultier, la progressione raggiunge il 31%”, sottolinea Hermès nel suo comunicato.
Incrementi avvenuti nonostante le preoccupazioni del management sull’aumento dei costi delle materie prime di alta qualità quali seta, cashmere e pellami rari.
Il famoso produttore di foulard di seta e delle borse “Kelly” e “Birkin”, guidato dal forte slancio delle sue vendite in Asia, ma anche dall’evoluzione positiva registrata soprattutto in America, aveva già annunciato a febbraio delle vendite annue storiche a 3,48 miliardi di euro (+22,6%).