Hermès VS LVMH, guerra a colpi di denunce: aperta indagine giudiziaria

Da Ladyblitz @Lady_blitz

ROMA – A seguito della “guerra di denunce” tra due colossi del lusso Hermès e il gruppo guidato da Bernard Arnault LVMH, secondo alcune fonti giudiziarie si sarebbe aperta un’inchiesta giudiziaria alla fine di febbraio dalla procura di Parigi sulle condizioni dell’ingresso LVMH nel capitale azionario Hermes.

L’indagine preliminare della Polizia è stata avviata in ottobre dal procuratore di Parigi e il giudice istruttore Charlotte Bilger è stata incaricata di esaminare la questione.

Nel luglio del 2012 Hermès ha presentato denuncia contro LVMH accusandolo di manipolazione dei prezzi, insider trading e cospirazione per insider trading.

Dal canto suo, LVMH giudica questa denuncia “totalmente priva di fondamento”, e ha annunciato martedì di aver presentato a sua volta denuncia contro Hermès per calunnia.

Il gruppo del lusso ha scritto in un comunicato: “La denuncia di LVMH è destinata a raggiungere quella di Hermès presso il magistrato incaricato delle indagini. La società LVMH intende, con questa iniziativa, porre fine alle campagne sleali e calunniose condotte nei suoi confronti dopo il suo ingresso nel capitale di Hermès”.

In realtà, secondo alcune fonti, la procura di Parigi non ha ancora ricevuto questa denuncia, annunciata dal gruppo sin dallo scorso settembre.

LVMH, che possiede oggi il 22,6% del capitale di Hermès, era improvvisamente entrato nel capitale del suo concorrente nell’ottobre 2010, fra la sorpresa generale, acquisendovi in un primo momento una partecipazione del 17%.

Questa operazione è stata fatta senza una dichiarazione di superamento della soglia all’Autorità dei Mercati Finanziari (AMF), grazie all’utilizzo di particolari strumenti finanziari. Parallelamente, è anche attesa per l’estate una decisione della commissione per le sanzioni dell’AMF su tale questione.

Il presidente della commissione di sorveglianza borsistica AMF ha già lasciato intendere che le modalità di tale partecipazione non rientrano né nell’insider trading, né che rappresentino un caso di manipolazione dei prezzi.

Fonte: FashionMag


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