Annibale ha sbaragliato con una tattica prodigiosa l’esercito romano nei pressi di Canne, infliggendo alla potenza di Roma quella che sarà ricordata come la più terrificante sconfitta della sua storia.
C’è incertezza in tutta la Repubblica: c’è chi dice che Roma non abbia più la forza per reggere l’urto di Annibale, c’è che ritiene che il generale cartaginese possa arrivare alle porte della capitale, c’è chi pensa che la guerra sia prossima alla conclusione. In questo marasma generale, la città di Siracusa, che con il tiranno Gerone aveva stretto un trattato di pace e alleanza con i romani, rompe i rapporti diplomatici con il Senato, scegliendo di parteggiare per Cartagine.
Viene così inviato, con il compito di riconquistare la città siciliana, il console Marco Claudio Marcello, “la spada di Roma”, uno dei pochi generali che godono ancora la stima del Senato e che può essere in grado di contrastare il genio di Annibale.
Con la guida di Marcello, tutti pensano che prendere Siracusa sarà uno scherzo da ragazzi.
Ma le truppe romane hanno fatto i conti senza l’oste: non sanno che si troveranno di fronte le terribili macchine da guerra ideate dal geniale Archimede…
Se incontrassi Itoshi Iwaaki probabilmente lo stuprerei seduta stante.
Non ho ancora postato l’articolo del suo superbo Historie (lo farò quanto prima), perché preferivo farvelo conoscere con Heureka, precedente di un paio d’anni.
Il fumetto storico è davvero qualcosa che pochi sanno apprezzare (sarà pure per via del fatto che viene ritenuto noioso e pesante), ma vi assicuro che Iwaaki, pur essendo sempre, storicamente rigoroso e ineccepibile, riesce a risultare sempre fresco, divertente e avvincente (prerogativa solo dei veri maestri).
Heureka si “consuma” in un solo, singolo volumetto. In Italia non è stato pubblicato, perciò se fate una ricerchina potete trovarlo tranquillamente per vie traverse (anche in italiano). È una vera e propria chicca. Nonostante il protagonista principale (e la donna di cui è innamorato) siano le uniche licenze “romanzate” che Iwaaki si concede, l’intera narrazione e il susseguirsi degli eventi sono storicamente ineccepibili.
Ecco allora che vediamo i soldati romani dare l’assedio a Siracusa, rimanendo però totalmente alla mercè dei “giocattoli” da guerra di Archimede: da artigli e mani di ferro in grado di sollevare e ribaltare completamente le galee, passando per baliste, catapulte e scorpioni migliorati per provocare il massimo del danno, fino ad arrivare a fortezze modellate per rendere difficile la vita agli assalitori e agli ultra-famosissimi specchi ustionanti che incendia(ro)no parte della flotta di Marcello.
Siamo davanti all’intrattenimento che intrattiene, diverte, distrae, svaga…e al tempo stesso insegna, appassiona e fa pensare. I disegni di Iwaaki poi sono sempre molto netti, precisi e puliti, perciò anche nel corso delle scene più concitate, l’azione è assolutamente chiara e nitida, e non si fa fatica a capire quello che sta accadendo.
Infine, vedere in azione (e in un manga) i macchinari di Archimede, è una vera goduria per gli occhi.
Approfitto per fare i complimenti al team di traduzione e di adattamento del manga, soprattutto perché traspare il loro interesse nei confronti dell’opera. Per i truzzi ignoranti che non sanno nulla dei personaggi di cui si parla in Heureka hanno compilato delle schede storiche ad hoc veramente ben fatte.
Insomma, cercatevi Heureka, leggetelo, e passate senza indugio a Historie, che poi vi voglio preparati quando ne parleremo!