di Fabio Belli
Da sempre in Scozia le squadre di Glasgow sono abituate a dominare la scena quasi incontrastate, ma negli ultimi 30 anni la situazione ha assunto contorni quasi imbarazzanti. Nella prima metà degli anni ottanta l’Aberdeen di Alex Ferguson ed il Dundee United rappresentarono le ultime alternative al cosiddetto ‘Old Firm‘, l’eterna sfida tra Rangers e Celtic, che ora, in attesa della risalita del club che fa capo ai protestanti della città, è momentaneamente sospesa.
Proprio ad Edimburgo la ricetta più classica per mangiare pesce e patate fritti è quella del “Salt & Sauce”, ovvero frittura appena cotta servita al volo con una spruzzata di sale e salsa d’aceto. E quando nel 2012 Hibernian ed Hearts si trovarono di fronte per giocarsi la Coppa di Scozia, la sfida di Hampden Park a Glasgow venne proprio chiamata la “Salt & Sauce final“, in onore all’usanza di Edimburgo. Una partita sentitissima, come accaduto anche in Italia pochi mesi fa, quando fu il derby di Roma ad assegnare la Coppa nazionale alla Lazio, e la sfida fu vissuta in un clima di grande emozione tra i tifosi romani. La Coppa di Scozia a livello internazionale può essere percepita come un trofeo minore, ma in patria il suo fascino è grande, essendo considerata la competizione più antica della storia del calcio (la prima fu assegnata nel 1873). La finale tutta a tinte edimburghesi si ripresentava per la seconda volta nella storia, ma la prima, vinta per 3-1 dagli Hearts, si era persa nella notte dei tempi, disputata nel 1896. Centosedici anni dopo, si presentava un nuovo derby in finale per due squadre che non vincono il titolo da oltre cinquant’anni, e per le quali la Coppa rappresenta un’ancora di salvezza per vivere un giorno sotto il sole dopo anni e anni nell’ombra.
Cattolici contro protestanti, bandiere irlandesi contro tartan, ma stavolta non è Celtic contro Rangers, ma Hibs contro Jambos. La variazione sul tema ha avuto una grande rilevanza in Gran Bretagna, e la finale, oltre a far registrare il tutto esaurito, è stata coperta da un grande spiegamento di forze mediatico, che hanno seguito lo spostamento in massa delle due anime della Capitale. Alle ore 15 del 19 maggio 2012 il fischio di inizio ha sancito uno dei trionfi più importanti della storia degli Hearts, che con i gol di Skacel (doppietta), Barr, Grainger e McGowan, hanno travolto per 5-1 i rivali di sempre, capaci di accorciare le distanze solo a fine primo tempo con McPake. I festeggiamenti ‘jambos’ sono durati tutta la notte, fino al rientro ad Edimburgo: la finale ‘Salt & Sauce’ è stata consegnata alla storia, ma la rivalità è destinata a durate, finché il dominio di Glasgow non sarà di nuovo messo finalmente in discussione.