Sono passati settant'anni. L’atomica non finisce mai di incombere su di noi. Per questo ricordare la prima volta in cui è stata usata su obiettivi civili, a Hiroshima, e poi la seconda, a Nagasaki, non è un dovere di memoria e di pietà puro e semplice ancorché necessario: è una meditazione obbligatoria sul presente e su un sempre possibile futuro prossimo, sull’infinita capacità di male delle società e dei singoli.
http://www.doppiozero.com/materiali/storia-e-memoria/sognando-l-atomo
Settanta anni fa la bomba esplose sulla città di Hiroshima, un crimine terrificante che ha ucciso l’umanità e cambiato la storia del pianeta. Tre giorni dopo, mentre la città di Nagasaki bruciava per la seconda bomba atomica, il presidente USA Harry Truman dichiarò: “Il mondo avrà notato che la prima bomba atomica è stata sganciata su Hiroshima, una base militare, per evitare con questo attacco di uccidere civili”. Le vittime civili furono oltre duecentomila. Mai più. (Gino Strada)