Ho adottato una buca killer

Creato il 08 febbraio 2013 da Webmonster @mariomonfrecola

L’ho visto nascere, all’inizio di gennaio era piccolo ed indifeso ma, purtroppo, già presentava segni di instabilità precoce.
In poche settimane si è fortificato ed è cresciuto a vista d’occhio. Giorno dopo giorno si è rinvigorito attingendo alle risorse naturali: il vento e la pioggia autunnale l’hanno alimentato come una mamma attenta allatterebbe il suo poppante.

Oggi il «mostro» si presenta in tutto il suo splendore, colpisce anzitutto di notte quando, al buio, l’automobilista arranca.
L’asfalto dissestato è il suo habitat naturale, l’humus ideale per lo sviluppo in lunghezza e larghezza. Grazie all’indifferenza, conquista metri preziosi divenendo ben presto l’imperatore dello spazio circostante.

Il «mostro» si mimetizza come un camaleonte soprattutto dopo un’intensa pioggia: con la sua vorace bocca ingurgita litri d’acqua piovana che fungono da finto tappeto. Il malcapitato di turno, non potendo immaginare la presenza delle sabbie mobili, cade nella cruenta trappola e ci resta secco.

Io sono riuscito a schivare l’agguato perché sapevo dell’esistenza della voragine: è successo qualche giorno fa e lo ricordo come se fosse ora.

A Napoli diluvia e un lago ricopre quell’infimo cratere. Con la mia Skoda viaggio per la via che costeggia le terme di Agnano, il luogo dove è nato, cresciuto e vive tutt’ora il «mostro». Lo vedo, lo riconosco, rallento con timore ma non posso non evitare la buca. Entro con la ruota anteriore destra nel fosso, scendo per mezzo metro, urto col la carrozzeria sull’asfalto che fa da cornice al burrone, accelero e riemergo dal baratro, miracolosamente senza danni.

Scampato il pericolo, accosto e chiamo immediatamente il 112: «intervenite subito, c’è un dirupo dopo prima c’era una strada. Potrebbe accadere un grave incidente …»
«Mandiamo subito i Vigili del Fuoco» mi rassicurano.

La sera torno sul luogo del delitto: una macchina dei Vigili Urbani con i lampeggianti ai quattro venti fa da sentinella al «mostro».
Il pattugliamento continua anche nelle ventiquattro ore successive.

Dopo qualche giorno, il «mostro» viene recintato ed oggi – dopo due settimane dalla segnalazione – è ancora vivo: nessuno ha provveduto a riparare la strada.

Dopo due mesi, ho deciso di adottare il «mostro».
Ogni giorno vado a trovarlo e mi accerto delle sue condizioni, se cresce bene, se necessita di aiuto oppure se qualche dipendente comunale lo ha minacciato.

Visto che non corre particolari pericoli, mi sono convinto e sto organizzando la festa per la sua prima candelina: site tutti invitati, chi ha distrutto la propria auto e chi si è salvato.
Lunga vita al «mostro»

MMo



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