PABLO NERUDA (1904 – 1973)
Pablo Neruda all’anagrafe Neftalì Ricardo Reyes Basoalto nasce a Parral, in Cile.
Sua madre morirà dopo un mese dalla sua nascità e così il padre, ferroviere, si trasferisce al sud del paese e si risposa.
- Pablo Neruda
Egli lo raggiunge e trascorre con lui e la seconda moglie la sua infanzia ed adolescenza, conservando sempre un bel ricordo di quest donna, che è molto affettuosa con lui.
Tra le sue insegnanti, Gabriela Mistral, (primadonna latinoamericana a ricevere nel 1945 il Premio Nobel per la Letteratura) incoraggia il suo sogno di scrivere.
Nel 1917 viene pubblicato il suo primo articolo su un giornale. Firma le prime opere con diversi pseudonimi.
Nel 1920, in onore del poeta ceco Jan Neruda assume il nome definitivo di Pablo Neruda. L’anno successivo si trasferisce a Santiago dove frequenta il corso di laurea in Lingua e letteratura francese.
Per le sue opere riceve alcuni importanti premi. Viaggia a lungo con incarichi diplomatici.
nel 1930, mentre è console a Java, conosce Maria Antonieta Hagenaar Vogelzanz, una giovane figlia di immigrati olandesi. In Confieso que he vivido racconta “avevo conosciuto una creola olandese che mi piaceva moltissimo. Era una donna alta e dolce, completamente estranea al mondo delle arti e della letteratura”.
Si sposano nel dicembre del 1931. Sarà però una infatuazione breve, perché i loro rapporti con il tempo vanno sempre più raffreddandosi. Dalla loro unione nasce, mentre è in Spagna sempre come console del Cile, a sostituire la sua amica Gabriela Mistral, che termina il suo mandato, e mentre è a Madrid, nasce la sua prima ed unica figlia che chiamerà Malva Marina. La bambina è nata con problemi fisici e presto si ammala. Passerà lunghe notti insonni a cercare di vegliare la piccola e Neruda ce ne lascerà testimonianza come al solito nei suoi versi, come in Maternidad eEnfermedades en mi casa. Così quello che doveva essere l’evento che avrebbe dovuto riavvicinare i due coniugi, finirà invece per allontanarli definitivamente, aumentando tensioni e distanza.
Pablo Neruda e Dekia del Carril
Nel 1933 a Buenos Aires conosce Federico Garcia Lorca, di cui resterà grande amico.
Nel 1934 a Madrid, nella casa del suo amico poeta Rafael Alberti, conosce la bionda pittrice Delia del Carril, figlia di una ricca famiglia argentina, sua futura moglie.
Lui ha trent’anni, lei cinquantaquattro. Lei è sensibile, affascinate, di modi fini e con una grande personalità.
Iscritta al partito comunista francese è inoltre pienamente inserita nel panorama artistico e letterario del tempo. Insomma è la donna ideale per il giovane scrittore cileno.
Nel 1936 Neruda si separa dalla sua prima moglie, fugge via con Delia in Messico, dove si sposano. Dopo due anni di permanenza nel paese centroamericano, vanno a vivere in Cile e si stabiliscono in una casa del centro di Santiago.
Lì vivranno intense stagioni di forte complicità ed impegno artistico e politico, ma anche questa volta, non sarà per sempre.
Nel 1935 entra in contatto con i personaggi più rappresentativi della cultura spagnola. Continuano i suoi viaggi in diversi paesi del mondo fino al 1948, ma la censura diviene sempre più severa nei confronti dei suoi scritti.
Nel 1948 è colpito da mandato di cattura in seguito riceve grandi manifestazioni di solidarietà da tutto il mondo.
Fugge e si rifugia in Europa.
In Italia Salvatore Quasimodo tiene una conferenza dedicata a lui.
Nel 1952 si trasferisce in Italia.
con Matilde Urria
Nel 1955 sposa Matilde Urruria e continua a produrre numerosissime opere.
Riceve in molti Paesi numerosi premi e una laurea honoris causa.
Nel 1970 ha un ruolo attivo nella campagna elettorale di Salvador Allende.
Il 21 ottobre 1971, ottiene, terzo scrittore dell’America Latina dopo Gabriela Mistral nel 1945 e Miguel Ángel Asturias nel 1967, il Premio Nobel per la letteratura. Oltre al Nobel, Neruda venne insignito nel 1953 del Premio Stalin per la Pace, onorificenza sovietica (che pochi anni dopo venne ridenominata Premio Lenin per la Pace, e con tale nome è più nota), e di una laurea honoris causa dall’Università di Oxford nel 1965.
Al suo primo ritorno in patria, l’anno successivo al premio Nobel, venne trionfalmente accolto in una manifestazione presso lo stadio di Santiago.
Confieso que he vivido è del 1973 ed è la sua Autobiografian nello stesso anno, un colpo di stato rovescia il governo. Morirà in quello stesso anno.
Ho Fame della Tua Bocca di Pablo Neruda
Tengo hambre de tu boca, de tu voz,
de tu pelo y por las calles voy sin nutrirme, callado,
no me sostiene el pan, el alba me desquicia,
busco el sonido líquido de tus pies en el día.
de tus manos color de furioso granero,
tengo hambre de la pálida piedra de tus uñas,
quiero comer tu piel como una intacta almendra.
Quiero comer el rayo quemado en tu hermosura,
la nariz soberana del arrogante rostro,
quiero comer la sombra fugaz de tus pestañas
y hambriento vengo y voy olfateando el crepúsculo
buscándote, buscando tu corazón caliente
como un puma en la soledad de Quitatrúe.
Ho fame della tua bocca, della tua voce, del tuoi capelli
e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso,
non mi sostiene il pane, l’alba mi sconvolge,
cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno.
Sono affamato del tuo riso che scorre,
delle tue mani color di furioso granaio,
ho fame della pallida pietra delle tue unghie,
voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta.
Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza,
il naso sovrano dell’aitante volto,
voglio mangiare l’ombra fugace delle tue ciglia
e affamato vado e vengo annusando il crepuscolo,
cercandoti, cercando il tuo cuore caldo
come un puma nella solitudine di Quitratúe