Ho finito il mio primo romanzo!

Da Taccodieci @Taccodieci
Andando dai miei a pranzo mi sono guardata nello specchietto retrovisore e mi ha fatto orrore ciò che ho visto: sopracciglia praticamente unite, pelle come se avessi vissuto in un bunker lontana dalla luce solare negli ultimi mesi, herpes incipiente, un brufolo di fianco al mento che sembra mi stia spuntando un baffo da pesce gatto e calze smagliate fin dalle nove e trenta del mattino (per fortuna solo color carne, altrimenti sarei stata molto emo per tutta la giornata). Ossiggnoreggesù: mi sto decomponendo da viva? Ah, no, sono solo stata sotto pressione per qualche questione di lavoro e perchè...
HO FINITO IL MIO PRIMO ROMANZO!
E' normale che mi sia lasciata un po' andare, non vi pare? Non ho certo avuto il tempo di passare la pinzetta per le ciglia e di farmi una maschera agli ioni attivi di frutta ogni sera. Ogni sera io "dovevo produrre"!
Che soddisfazione, gente. Sì, lo so che fino ad ora solo io so cosa c'è scritto, ma sono contenta di me stessa.
Ci ho impiegato meno del previsto perchè sono stata supportata da ottime letture. In un certo senso siamo quello che leggiamo: davvero ho pensato di poter scrivere qualcosa di brillante, un paio di mesi fa, nello stesso periodo in cui stavo leggendo "l'ipnotista" di Lars Kepler, un giallo pizzosissimo nel quale i personaggi hanno nomi di mobili Ikea? Fortunatamente Lars Kepler ha lasciato il posto a Jenny Colgan e al suo fantastico "apro gli occhi e ti penso", poi ad Holly McBeal con "la fantastica doppia vita di Isabel Bookbinder" ed infine a Karen Templeton con lo straordinario "che casino, la mia vita!" (solo lei può usare parole dimenticate come "transeunte" e "magniloquente" in uno scritto così ironico) ed ora eccomi qui, donna distrutta ma raggiante, proprietaria di un romanzo tutto nuovo.
La mia top five delle priorità ora prevede:
1) Pinzetta per le ciglia.
2) Maschera al cetriolo.
3) Un paio di calze nuove e non smagliate.
4) Una stampante da utilizzare per quella che ho iniziato a chiamare "la copia zero".
5) Qualcuno che mi spieghi perchè mai dovrei pagare 130 euro alla SIAE per depositare l'opera inedita (26 euro annui per tenere una busta chiusa su di uno scaffale) quando posso utilizzare una semplice raccomandata e spedirmi la copia zero a casa (grazie Elisa!), dove lo scaffale non mi costa nulla: dove sta la fregatura?
Ah già, magari potrei far leggere il mio romanzo a qualcuno, se proprio me ne avanzasse il tempo. E magari potrei anche smaltire i mesi trascorsi davanti al pc con un po' di esercizio fisico, così da entrare in una quaranta giusto in tempo per la presentazione del mio nuovo romanzo (cribbio, quanto mi piace poterlo dire!). Anche se mi sa che la mossa più probabile sarà delegare al mio "agente" la questione della pubblicazione e mettermi di nuovo di fronte al pc a lavorare al secondo volume della serie. Perchè ve l'avevo detto che si tratterà di una serie, vero?
Allora: tutto ciò che mi serve per ricominciare è un taccuino veramente, ma veramente sfizioso da tenere in borsetta.
La Redazione

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