Tutti nella vita abbiamo, almeno una volta, incontrato persone del genere, come quelle delineate da Canetti, tronfie, pompose, che per dire una banalità devono imbandire tovaglie e tovaglioli, convinte come sono che il mondo non sappia cosa si perde non ascoltando o non seguendo le loro teorie e non apprezzando le loro opere. Guai a contrastarle, a opporre sia pur timide obiezioni o a non esaltare le loro capacità e bravitù. Quando parlano gonfiano il collo come i galli quando cantano, diventano ridicole e più che pericolose sono patetiche.
Non è lontana questa superbia, ma quando la incontro, più che un pavone, vedo una cornacchia.