Il ruggito della mamma tigre - Amy Chua
Ho iniziato questo libro molto scettica, dopo aver letto qualche articolo sulla polemica che si è scatenata intorno a questa mamma tigre cinese.
E devo dire che, una volta di più, mi son resa conto che per farsi un’idea sulle cose, è sempre meglio toccare con mano!
Mi spiego. Da alcuni articoli apparsi su giornali o siti web, sembrava che questo fosse un libro scritto da una mamma cinese molto autoritaria che sosteneva la netta superiorità dei metodi educativi orientali (molto rigidi) su quelli occidentali. Le recensioni e i servizi sostenevano sostanzialmente che l’autrice era convinta che se i giovani occidentali sono dei bamboccioni, la colpa è delle madri che sono troppo accondiscendenti con loro durante l’infanzia.
Ho preso quindi in mano il volume pensando di trovarmi davanti ad una mamma terribile, rigidissima e super convinta dei suoi metodi di gran lunga più rigidi di quelli usati dalla Rottermeier con Heidi!
Invece, fin dalle prime pagine ci si rende subito conto che Amy Chua non è affatto sicura di aver usato il metodo giusto! Anzi. Probabilmente perché il libro è scritto ora che le figlie sono diventate giovani adulte, lo sguardo della mamma sulla loro infanzia è più morbido e riflessivo… Il metodo rigido e super severo che ha usato per obbligare le figlie a suonare uno strumento musicale, ha funzionato bene per una delle bambine, ma ha spinto l’altra a ribellarsi e a combattere per seguire le sue passioni e non quelle della mamma.
Il libro è ironico, critico e pure divertente.
In pratica la Chua si è resa conto di avere esagerato con le sue bambine (per fortuna non in modo irreparabile nel senso che ha saputo fermarsi in tempo recuperando appieno un rapporto con le sue creature!). La terribile mamma tigre ha ora una visone più chiara del metodo orientale di educazione, di cui salva comunque alcune metodiche. Ma ha saputo anche rivalutare un metodo educativo più morbido e permissivo.
Insomma, il libro mi è piaciuto molto e ho apprezzato questa mamma che ha riconosciuto i suoi errori.
In pratica, come noi mamme “normali” sappiamo da tempo: la virtù sta nel mezzo!
Per chi fosse interessata, incollo qui sotto una descrizione del libro (presa da IBS).
Descrizione
Tutti i genitori vogliono il meglio per i propri figli. Il problema è come ottenerlo. Se un tempo il metodo era uno, ovvero l’uso della disciplina, oggi, in un’epoca di pedagogia figliocentrica e permissiva, anche il genitore meglio intenzionato finisce per cedere al compromesso. Non è così per Amy Chua: cresciuta secondo i rigidi principi educativi cinesi (“la disciplina più disciplina del mondo”), ha un’idea molto chiara su come allevare le sue bambine, Sophia e Lulu. La “mamma tigre” crede che il modo migliore per proteggere i figli non sia rassicurarli continuamente, assecondarne le predisposizioni, evitare loro le difficoltà per non intaccarne l’autostima, bensì promuovere i valori dell’abnegazione, della necessità di puntare sempre all’obiettivo più alto, per arrivare a una sicurezza personale di cui poi nessuno riuscirà più a privarli. Ecco perché sono banditi TV, computer e uscite con gli amici. Le priorità sono, sempre e comunque, i compiti e lo studio assiduo della musica. I risultati non tardano ad arrivare ma al prezzo di sacrifici che ai nostri occhi di genitori occidentali e permissivi destano non poca sorpresa e scandalo. Tuttavia, quando Sophia e Lulu entreranno nella difficile età dell’adolescenza, persino la “mamma tigre” dovrà rivedere le sue convinzioni… Caso editoriale negli Stati Uniti, dove ha scatenato un dibattito pubblico che dall’America si è esteso a tutto il mondo, questo libro racconta una grande storia di disciplina, talento, severità e amore.