di Maddalena Barattini
Di quattro file storte di piselli rampicanti Cristoforo Colombo, solo quattro o cinque piantine sono nate. E le avrò annaffiate troppo? troppo poco? sarà la luna? sarà il caldo? sarà il terreno? Però di quelle poche mi son presa cura e ho piantato un bastoncino per ognuna, così che si arrampicassero.
Torno il pomeriggio a vedere. Un bastoncino era là, da solo. Guardo bene. Alla base solo un piccolissimo stelo, le foglie sparite. Una scia luminosa vicino.
Resto impietrita, anche Licia, che mi è sempre dietro, capisce e corre da suo fratello gridando: “Risolto il mittero!!! Sono tate le MUMACHE!!!”.
Torno la sera, con la pila. Centinaia di lumache, tutte con la testa fuori, i cornini alzati, si muovevano veloci verso il seminato. Escono da un cumulo di ramaglia che non ho ancora sistemato. Lì sotto ci dev’essere un grandissimo lumacheto, devono avere l’energia elettrica, l’acqua, il gas, la scuola elementare… Non avevo neanche il barattolo, in cui le raccolgo, per poi liberarle; ero venuta disarmata, in perlustrazione. Ma inizio a raccoglierle, più che posso. Mi salgono lungo le braccia, forse mi attaccano anche le gambe, ho paura. Poi il mastino napoletano del vicino inizia ad abbaiare così forte. Cerco di tranquillizzarlo gli dico:”buono sono io”, ma lui è furioso, temo che salti di qua, in cobutta con le lumace, per finirmi.
Scappo in casa “Risolto il mistero!!! Sono state le LUMACHE!!!”