Obiettivo di questi giorni: affrontare l'assenza di Luca senza usare il cibo come mezzo consolatorio. Appunto.Ci tengo pero' a precisare immediatamente che non si è trattato di un'abbuffata.Avrei potuto mangiare la mia crema biologica di cacao magro e nocciole, ma l'ho comprata giusto ieri ed essendo ancora pieno fino all'orlo il vasetto, rischiavo grosso.Della Nutella di Luca era rimasto giusto il fondo del barattolo, non è proprio il cibo piu' salutare che avevo in casa, ma perlomeno mi sono limitata a qualche cucchiaio di troppo.Il giorno del suo ritorno da Londra gliene comprero' un vasetto nuovo, allora sono sicura che per me non costituira' piu' alcun pericolo.Ieri sera mi sentivo un po' giu' e ho ripensato alle parole che mi disse tempo fa' il mio terapeuta." Ci sono situazioni in cui il cibo puo' diventare quella coccola che scalda il cuore di cui abbiamo bisogno, non c'è nulla di male!".Come no, vallo a dire a una bulimica, che da qualche cucchiaino allo svuotamento totale del barattolo una volta il passo sarebbe stato molto breve.E invece stavolta ho sperimentato la veridicita' di quell'affermazione.E' finito il tempo delle overdose di schifezze scacciatristezza, che oltre a non scacciare via niente peggioravano solo la situazione, perche' poi subentravano i sensi di colpa.Stavolta ho sgarrato, ma in colpa non mi ci sento per niente.Si vede che ne avevo bisogno.Non è la fine del mondo.E da oggi ho gia' ritrovato il mio equilibrio :)