E la conclusione di oggi, né scontata né ovvia, dà alle piemontesi la sensazione di aver compiuto una mezza impresa e rende questo successo forse anche più sentito di quello della stagione passata, quando le nero-turchesi conclusero il campionato da imbattute, vincendo il tricolore con parecchie domeniche di anticipo. La vittoria è targata ancora una volta Stefan Chavdarov, tecnico bulgaro che a Bra ha trovato, anno dopo anno, stimoli (e successi) sempre nuovi: cinque scudetti su cinque nell’Indoor, due nel Prato, una coppa Italia “e due finali perse” in cinque anni alla guida della Senior; difficile fare di meglio. “Per noi l’anno scorso è stato straordinario – dice Stefan – e rispetto ad allora abbiamo perso qualche giocatrice importante, eppure con i giovani siamo riusciti a fare bene lo stesso, questo è molto significativo”.
Chavdarov riconosce i meriti delle altre squadre “che hanno lavorato benissimo e hanno costruito un campionato che, oggi, nella lotta per il titolo era aperto a tre squadre”; poi torna a parlare dei “giovani; questa stagione tutte le squadre hanno utilizzato molte ragazzine, in particolar modo penso a Pisa e San Saba, e questo le ha fatte crescere e migliorare: è un bene per tutto il movimento”. Poi, “nella seconda parte qualche squadra si è rinforzata e questo ha reso il torneo ancor più equilibrato: bello fino alla fine, vivo e combattuto”. Uno scudetto “sudato” arrivato grazie alla miscela di giocatrici di esperienza e straordinario talento come Zhanna Savenko e Matilde Canavosio, ma anche grazie all’ingresso in pianta stabile in prima squadra di giovani come Anna Miele, Silvia Bragagnolo, Alessia Bavaro (classe ‘95) e Sabrina Araimo (‘97). Uno scudetto che ha avuto il suo epilogo nella partita di Via Avignone di oggi: “E’ stata una gara molto nervosa ed equilibrata, dal primo all’ultimo minuto, Roma ha giocato bene ma noi abbiamo dimostrato carattere”.
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