
L'Italia all'inizio di questo torneo era la terza forza in campo dietro a Sud Africa e India e alla fine questi valori sono stati rispettati. Il ct argentino Ferrara ha deciso di puntare su una decina di atlete del suo Paese, tutte giovanissime, a cui ha aggiunto qualche ragazza d'esperienza di scuola italiana. Ciò non è bastato per conquistare la finale e giocarsi la qualificazione contro il Sud Africa; non sono state sufficienti le grandi prestazioni di Giuliana Ruggieri, Alessia Padalino e Roberta Lilliu durante il torneo.
C'è tanto rammarico per come sia andata a finire, tuttavia, ritengo che sia molto difficile ottenere dei risultati di rilievo senza un progetto che parta dalla base e che si sviluppi nel corso degli anni. Purtroppo in poco più di un mese non si possono fare miracoli, in particolare negli sport di squadra.
Nei prossimi anni bisognerà cambiare questo trend che caratterizza da tanti anni l'hockey su prato italiano, dando fiducia magari anche a qualche ragazza di scuola italiana.
Francesco Drago