Il concetto, espresso dal presidente socialista, è chiaro: le altre economie hanno ripreso a galoppare, quella Americana sta producendo nuovi posti di lavoro come mai si era visto dall'inizio della crisi ed anche il Giappone ha ripreso a macinare i suoi utili. L'attuale crisi europea non può più essere considerata figlia della crisi del 2008, è una crisi dovuta alle politiche restrittive che la stessa europa si è data. Per questo motivo Hollande si fa paladino di politiche di crescita e competitività.
Per far questo Hollande lancia la proposta: instaurare con i Paesi della zona euro un governo economico che si riunisce tutti i mesi intorno a un unico presidente, mobilitare subito il bilancio Ue per l'inserimento dei giovani, definire una strategia di investimento comune per il mondo dell'industria, tra cui una comunità europea per l'energia, che si concentri soprattutto sulle rinnovabili; infine, una nuova tappa di integrazione, con capacità di bilancio. "Se l'Europa non avanza - ha affermato il presidente francese - cade, anzi, si cancella dalla carta del mondo e dall'immaginario dei popoli".
E' senza alcun dubbio un Hollande attaccante e come lui stesso afferma: "Comincia oggi il mio secondo anno di presidenza che sarà di offensiva. La Francia è disposta a dare un contenuto all'unione politica".