Holydays movies - Part 2

Creato il 13 settembre 2013 da Misterjamesford
La trama (con parole mie): secondo post dedicato alle visioni che hanno accompagnato casa Ford nel corso del mese di agosto passato lontano dal Saloon - almeno fisicamente parlando -, quello che ribattezzerei come "la sagra della schifezza". Raramente, infatti, mi era capitato di inanellare una serie di titoli inutili e davvero pessimi come quelli che troverete qui di seguito: unica nota positiva, la prima recensione - seppur di lunghezza ridotta - scritta da un'ospite d'eccezione, Julez.

MANIAC di FRANCK KHALFOUN (Francia/USA, 2012)

Pellicola ispirata all'omonimo film del 1980 girata più o meno completamente in soggettiva - unica, vera cosa interessante -, la vicenda che vede protagonista un Elijah Wood in versione psicopatico pericolosamente simile a quella del Frodo in balìa del potere dell'Anello è una sorta di minestra riscaldata di materiale che ha fatto la fortuna di gente decisamente più seria di Khalfoun come Brian De Palma, che alla lunga finisce per stancare e che, soprattutto, manca della forza che le avrebbe potuto donare un protagonista davvero inquietante.Anche perchè sul serio voi avreste paura di Frodo Baggins ormai alle prese con il progressivo diradarsi dei capelli!?

BEAUTIFUL CREATURES di RICHARD LAGRAVENESE (USA, 2013)

Recensione realizzata da Julez.
Questo film è una favola.Una favola nera, come quelle di Andersen (per dirne una La Sirenetta originale si trasforma in schiuma del mare e non corona il sogno d'amore, nè fa pace col papà, come in quella disneyana).E come in ogni favola nera che si rispetti la gente fa una brutta fine.Per esempio c'era una volta Jeremy Irons, quello de Il Danno, di Inseparabili, di Mission.
Uno che poi è finito a fare Beautiful Creatures, I Borgia e Law&Order.
Brutta storia.Poi c'era una volta Emma Thompson una che magari non aveva tanto gusto in fatto di uomini (Kenneth è il re dei puzzacazzi*), ma in fatto di registi sì: ha lavorato con Ivory, Sheridan, Branagh quando faceva dei bei film.
Poi ha cominciato a fare la strega. Che abbia definitivamente smesso di recitare?E c'era una volta Emmy Rossum, una tipa simpatica a vedere da Istagram, che non aveva fatto una grande entrée nel mondo del cinema, con il pessimo Il Fantasma dell'Opera, ma poi aveva dato dimostrazione di abilità e di furbizia passando ad un prodotto come Shameless che l'aveva un pò smarcata dai ruoli tradizionali.
Qui fa la cattiva ma è credibile come un qualsiasi Ford astemio.
Bona è bona ma non le si vedono neanche le tette.E poi c'erano una volta Kristen Stewart e Robert Pattinson che si sono lasciati a causa del rifiuto di lui di girare questa baracconata insieme, visto che l'aveva chiamato Cronenberg (che per come sta lavorando può anche richiamare Irons, se è per questo).
Altro che cornaGate e menate varie. Lei non gliel'ha perdonata.
Il ruolo era cucito su di loro più o meno come questo insignificante film è cucito su Twilight.E per concludere c'era una volta JuleZ raffreddata, in una casa di villeggiatura da sola con Fordino ammalatosi a causa sua. Come in tutte le favole nere che si rispettino JuleZ accese la tv e fece una brutta fine.

THE EXPATRIATE di PHILIPP STOLZL (USA/Canada/Belgio/UK, 2012)

Ricordate la schifezza inenarrabile che fu Taken 2?Bene, ecco qui il suo erede low cost per quest'anno.Un Aaron Eckhart in versione Jack Bauer fuori tempo massimo si ritrova, da ex spaccaculi del governo, a dover fronteggiare una minaccia che, più che lui, ha come bersaglio la figlia da poco trasferitasi a casa sua in Europa.Un concentrato - per giunta noioso - di clichè del genere, che perfino un amante dell'action e delle tamarrate come il sottoscritto ha dovuto vedere in due tempi per evitare di crollare anestetizzato dal ritmo "serrato" e dalla qualità del prodotto.Senza dubbio una delle cose più penose dell'anno.

AMERICAN MARY di JEN SOSKA, SYLVIA SOSKA (USA, 2012)

Trascinato dal fatto che qualcuno potesse addirittura averne parlato bene, poco prima di partire ho recuperato quello che prometteva essere una sorta di piccolo gioiellino underground e che, al contrario, si è rivelato una robaccia da competizione infarcita di attori ed attrici più che cani maledetti ed una sceneggiatura al limite del ridicolo.La cosa curiosa è che le due registe - che riescono anche a ritagliarsi una piccola parte all'interno del film - probabilmente pensavano di sconvolgere la platea e trasformarsi di colpo nelle eredi di Cronenberg: peccato che, rispetto al buon David, manchino cosette come il talento, e che il risultato faccia sembrare, sempre tornando all'autore de La mosca, schifezze come Cosmopolis degli assoluti capolavoroni.Una fiera del trash e dello sguaiato che è stata uno dei punti più bassi dell'estate.

MrFord
To be continued...
*dicesi puzzacazzi la categoria di uomini che, secondo mio insindacabile PREgiudizio, per odore personale (Kiefer Sutherland ad esempio) o per cattiva igiene personale (Johnny Depp) non avvicinerei neanche a km di distanza

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