Quando, qualche giorno fa ho letto questa notizia mi sono venuti i brividi...
Gli antenati dell'uomo erano sottoposti ad una forte pressione selettiva sui geni necessari per lo sviluppo intellettivo, prima che si espandessero oltre l'Africa. In quel momento l'uomo pare abbia raggiunto il suo livello massimo di intelligenza, grazie al continuo sviluppo di nuove capacità necessarie per adattarsi ai cambiamenti ambientali. Da allora in poi, l'espansione dell'agricoltura e dell'urbanizzazione avrebbe limitato l'importanza del ruolo svolto dalla selezione nell'eliminare le mutazioni associate a incapacità intellettuali.
Tutto questo è frutto del caso o di intenti ben chiari a livello mondiale che vogliono avere sempre più libero accesso al controllo degli esseri umani (più sono istupiditi, più facile diventa condizionarli e portarli dove si vuole...)?
Quindi, forse non è un caso l'ossessione a preservare la vita ad ogni costo, compreso il costo di vegetare infelicemente e far vivere nella sofferenza e nella tristezza tutti quelli che vi ruotano intorno.
Inoltre, pur avendo in potenza adeguate capacità intellettive, oggi quante persone conducono una vita sedentaria, piatta, priva di stimoli, di novità, di interessi che appassionano, di piacere verso la vita da svegli? Quanti nascono e arrivano alla morte senza aver conosciuto nulla di nuovo, dopo la fase di apprendimento scolastico?
Pensiamo per un momento alle nostre vite. Quanto tempo passiamo conducendo attività di routine per il nostro cervello e quante ore passiamo invece ad apprendere abilità, nozioni e a confrontarci con esperienze nuove?
Oguno di noi, se decide di fermarsi un momento ad autosservarsi so che sa darsi una risposta. Data la risposta, se vi riconoscete privi di stimoli nuovi da tanto tempo, piuttosto che farvi prendere dall'ansia o dal panico, decidete di agire in direzione del nuovo, di inusuale, di inaspettato e magari di non condiviso da chi vi sta intorno, perchè no, se non fate oggettivamente male a nessuno!