Il Palazzo delle Esposizioni a Roma mette in mostra fino al 12 febbraio un’esposizione internazionale interattiva intitolata Homo sapiens. La grande storia della diversità umana, commissariata dal genetista Luigi Lucca Cavalli-Sforza e il filosofo Telmo Pievani. L’esposizione è un dialogo aperto che ha l’obiettivo di ripercorrere il processo di sviluppo umano e che ha ricostruito le radici e i percorsi dell’essere umano.
L’esposizione, estremamente interessante, va diretta a un pubblico eterogeneo: 6 diverse sezioni raccontano cosa significò l’apparizione dell’homo sapiens sulla terra. La prima sezione, Mal d’Africa, è dedicata alla prima apparizione dell’homo sapiens sulla terra poco meno di due milioni di anni fa; si differenzia da tutti gli altri per la locomozione bipede e per la capacità di costruire rudimentali strumenti. Questo fu possibile grazie alle dimensioni della scatola cranica. La seconda sezione, La solitudine è un’invenzione recente, è dedicata alle migrazioni dell’homo sapiens che decide spostarsi camminando migliaia e migliaia di chilometri in un continente pieno di altre specie dove conoscerà l’Uomo di Neanderthal, il piccolo Uomo di Flores e l’Uomo di Denisova, in Siberia.
La terza sessione, I geni, i popoli, le lingue, ci porta a 40 milioni di anni fa, alla Rivoluzione Paleolitica, quando l’uomo sviluppa sofisticati strumenti per la sopravvivenza come l’uso del fuoco per cucinare alimenti e scaldarsi. Parallelamente vengono colonizzate l’Australia e le Americhe: grazie a ricerche scientifiche vengono determinate le relazioni antropologiche, genetiche e linguistiche.
La quarta sezione, Tracce di mondi perduti, ci invita a guardare al processo di dominio della natura, l’uso della terra, le piante e gli animali che conducono l’uomo a nuove situazioni come conflitti, migrazioni in cerca di nuovi prodotti e terre. La quinta sessione Italia, l’unità nella diversità, dà uno sguardo sul caso esemplare dell’Italia, che fa del Belpaese un territorio arricchito dalla diversità biologica e culturale, due aspetti che portano a uno sviluppo della popolazione e all’apparizione di una proto lingua italiana. La sesta sezione, Tutti parenti, tutti differenti: le radici intrecciate della civiltà, è una conclusione logica di questa interessante esposizione che ci consapevolizza sul fatto cheal di là delle differenze di colore della pelle, linguistiche, religiose o politiche, abbiamo tutti la stessa origine.
Per maggiori informazioni
http://www.palazzoesposizioni.it/Mediacenter/FE/CategoriaMedia.aspx?idc=541&explicit=SI
Un’ottima alternativa per cominciare l’anno in bellezza è affittare uno degli appartamenti a Roma e andare a visitare la mostra sull’Homo sapiens.
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