Hope

Hope è un racconto di poche pagine. Lo potete scaricare da qui, sulla pagina dei racconti brevi presente sul mio sito, che è stata aggiornata ieri pomeriggio.
Hope è un racconto di fantascienza che ammicca ai classici degl'anni cinquanta. E' il mio primo racconto scritto interamente sul cellulare. Sino a oggi usavo lo smartphone solo per prendere appunti al volo, o per segnare le idee che potevano venirmi nei momenti meno opportuni. Hope è invece differente perché, invece di segnarmi l'idea di fondo del racconto, l'ho scritto direttamente.
Perché l'ho scritto in questo modo? Non è facile rispondere a questa domanda. E' stato un... impulso incontrollabile.
Mi trovavo alla libreria Modo Infoshop, in via Mascarella, a Bologna. Gironzolavo tra le pubblicazioni esposte e, ecco che mi è apparso lui, il racconto. E' stato strano. Ho cominciato a recitarlo tra me e me gironzolando tra i libri e, a un certo punto mi sono reso conto che se non l'avessi subito scritto avrei perso tutto quanto. Per cui sono uscito dalla libreria e mi sono seduto su una panca posta proprio di fronte alla vetrina. Ho preso lo smartphone e ho cominciato a scrivere. Ci avrò messo una mezz'oretta. Poi, con più calma, l'ho riletto e corretto dove era necessario.
Come ho già detto, è un racconto di fantascienza. Hope è una macchina, un robot. Per un caso fortuito è la prima macchina senziente creata dall'uomo e, per qualche motivo, lui è testimone della più grave tragedia che ha colpito il genere umano.
Ma come faccio a svelarvi qualcosa di un racconto di tre paginette? Spero vogliate leggerlo perché, Hope mi ha travolto.

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