«¿Quien es el que amo? No lo sabréis jamás.
Me miraréis a los ojos para descubrirlo y no veréis
más que el fulgor del éxtasis. Yo lo encerraré
para que nunca imaginéis quién es dentro de
mi corazón, y lo meceré allí, silenciosamente,
hora a hora, día a día, año a año. Os daré mis
cantos, pero no os daré su nombre. El vive en
mí como un muerto en su sepulcro, todo mío,
lejos de la curiosidad, de la indiferencia y la maldad».
«Chi è colui che amo? Non lo saprete mai.
Mi scruterete gli occhi per scoprirlo e non vedrete
mai che il fulgore dell'estasi. Io lo imprigionerò
perché mai sappiate immaginare chi ho dentro il
mio cuore, e lì lo cullerò, silenziosamente, ora
dopo ora, giorno dopo giorno, anno dopo anno.
Vi darò i miei canti, ma non il suo nome. Lui
vive in me come un morto nella sua tomba, tutto
mio, lontano dalla curiosità, dall'indifferenza,
dalla malvagità».
(Alfonsina Storni, El ensueño - Il sogno, dai Poemas de Amor, Buenos Aires, 1926, traduzione di Alessandro Prusso )