Horrible Bossi

Creato il 23 agosto 2012 da Cannibal Kid
Condividi Come ammazzare il capo e vivere felici (USA 2011) Titolo originale: Horrible Bosses Regia: Seth Gordon Cast: Jason Bateman, Charlie Day, Jason Sudeikis, Kevin Spacey, Jennifer Aniston, Colin Farrell, Jamie Foxx, Julie Bowen, Meghan Markle, Donald Sutherland Genere: commedia criminale (nel senso che è un crimine fare uscire una commedia che non faccia ridere) Se ti piace guarda anche: C’è chi dice no, Dead Boss, Il grande capo
Come al solito, i titolisti italiani non c’hanno preso un granché. Più azzeccato era il titolo originale: Horrible Bosses, che almeno ci forniva precise indicazioni riguardo alla horrible qualità del film. Una traduzione fedele sarebbe potuto comunque essere: Come fare un film da schifo e vivere felici. E invece no.
Se con un film come l’italiano C’è chi dice no c’era ben poco da ridere, gli americani al momento non se la passano meglio di noi e questo Come ammazzare il capo e vivere felici dimostra come la crisi della commedia sia internazionale quanto quella economica. Così come la crisi delle idee. Le due poco divertenti farse partono infatti dallo stesso identico presupposto, che in un periodo come quello attuale non sorprende di certo. Odiate il vostro capo? Arrivereste fino al punto di ucciderlo, talmente è insopportabile? Innanzitutto, dovreste già ringraziare il cielo (e magari anche quello stro**one del reverendo Camden di Settimo cielo) perché un capo ce l’avete, cosa che significa che anche un lavoro ce l’avete. E non è mica poco, oggi come oggi come oggi come oggi come oggi come oggi scusate, mi sono incantato.
Mettiamo però il caso che il vostro capo sia davvero odioso a livelli insopportabili e abbiate deciso di andare fino in fondo ai vostri propositi e sopprimerlo. Questo film vi viene in aiuto proponendovi tre esempi pratici. Nel primo, Kevin Spacey interpreta il capo più stro**o e pezzo di me**a che si possa immaginare, in una sorta di ironico ribaltamento del suo ruolo in American Beauty in cui era lui a mandare “a fanguuulo!” il capo. Il povero Jason Bateman, che si sforza in tutti i modi di fare carriera all’interno della sua azienda e pure di far ridere, in entrambi i casi senza successo, è quindi in qualche modo giustificato nel volerlo fare fuori. Una decisione estrema, certo, però possiamo capirlo.
Il secondo caso è quello di un irriconoscibile Colin Farrell in versione incompetente figlio di papà che riceve la ditta in eredità dal papino e la gestisce di cacca, prefendo spassarsela berlusconianamente andando a escort. Un comportamento che può essere più o meno condivisibile, ma fino a che non decide di scendere in politica non deve mica renderne conto a nessuno, no? Insomma, qui Colin Farrell è una testa di C, ma meritarsi una pena di morte, così, solo perché è un pirla? Non lo so, mi sembra eccessivo…
Jason Sudoku Sudeikis, forse basterebbe che ti facessi un paio di birrette insieme a lui, e scopriresti che il "povero" Colin non è poi così malaccio come sembra. Però, vabbè, caro il mio Sudeikis hai un cognome greco e quindi si può anche capire che tu in questo determinato periodo storico sia piuttosto incacchiato con il mondo. E quindi possiamo arrivare a comprendere e perdonare pure te.

"Do you remember Mike Tyson?"

Il terzo caso è quello di Jennifer Aniston, dentista sexy che molesta in tutti i modi possibili e non possibili il suo assistente, interpretato dal poco conosciuto ma anche poco promettente Charlie Day. A lui, tutte queste avance e tutti questi riferimenti sessuali espliciti non stanno proprio bene, visto che è già innamorato della sua fidanzata con cui si sta per sposare. Stiamo però parlando di Jennifer Aniston. E per di più di Jennifer Aniston in versione dentista sexy e ninfomane! Chi è che si merita di morire? Lei? Leeeeeeeei? Jennifer Aniston dentista sexy e ninfomane merita di morire? Io la sentenza di morte la firmerei piuttosto nei confronti del Charlie Gay Day, visto che in una situazione così paradossale sarebbe parecchio facile far ridere e invece l’unica che riesce a strappare qualche risata è proprio la Aniston, in gran forma fisica e anche comica, cosa che invece non si può certo dire del resto del cast.
Kevin Spacey ad esempio per tutto il tempo della pellicola indossa l’espressione incazzosa non di chi deve interpretare un capo bastardo, ma di chi si sta chiedendo: “Ma come ho fatto a ridurmi dall’essere il villain de I soliti sospetti e 7even al cattivo boss di questa porcheria?” Colin Farrell strappa un paio di sorrisi giusto per il trucco da sfigato che gli hanno messo addosso, ma il suo personaggio è davvero troppo stereotipato, così come gli altri. Va bene che siamo dentro una commedia e gli stereotipi sono sempre un buon modo per far ridere in maniera facile, però come la mettiamo che qui da ridere c’è davvero poco? D’altra parte una pellicola in cui l’invenzione più divertente è quella della parola “bismamma” utilizzata al posto di nonna, non ha certo molte carte da giocare. Il peggio sono però i tre protagonisti. Se nell’italiano C’è chi dice no un qualche moto di empatia nei confronti dei personaggi si riesce ad averlo, qui i tre Qui, Quo, Qua risultano meno simpatici dei loro capi ed è un peccato soprattutto per Jason Bateman che al cinema, a parte Juno, non riesce proprio a trovare un ruolo al livello di quelli avuti nelle serie tv Arrested Development e, per i più nostalgici, nel telefilm anni ’80 La famiglia Hogan.
Anzi no, devo correggermi. Il peggio è Jamie Foxx in versione killer comico (?): per lui i tempi d'oro di Collateral sono davvero molto lontani.
Altre critiche da aggiungere? Per il momento no. E così siamo giunti alla fine della storia tragicomica che vi ho appena raccontato e che si chiama: come ammazzare questo film e vivere felici. (voto 5/10)

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