Horsehead ( 2014 )

Creato il 13 giugno 2015 da Bradipo
Jessica è perseguitata sin dall'infanzia da incubi in cui è presente una testa di cavallo con narici fumanti il cui significato tuttavia le sfugge. Ma ne è ossessionata al punto che assieme al suo fidanzato e mentore cerca di studiare la psicofisiologia dei sogni più che altro per risalire alla radice dei suoi problemi. Viene raggiunta dalla notizia della morte della nonna quindi è costretta suo malgrado a ritornare a casa sua e a rivangare un rapporto non esattamente idilliaco con la madre.
Dopo una prima notte di incubi in cui compare anche la nonna, Jessica si ammala e con quel briciolo di lucidità che le è rimasta cerca di rendere più profondo il suo sonno con dell'etere per risolvere una volta per tutte il problema degli incubi ricorrenti che l'assalgono ogni volta che prende sonno...
Film consigliatomi dall'utente Leone da Tastiera e come promesso questa recensione, sicuramente indegna è a lui dedicata.Una sorta di Bradipo on demand.
Per chi volesse approfittare...
Horsehead è il debutto nel lungometraggio del regista francese Romain Basset, nome a me del tutto sconosciuto fino ad oggi.
Già dalla sinossi si evince che si tratta di un film da prendere con le molle, citando Nolan ( o forse era Shakespeare uh uh uh ) , direi che è fatto della stessa materia con cui sono fatti i sogni.
Film impalpabile dal punto di vista narrativo che richiede un surplus di attenzione da parte dello spettatore perché meritoriamente quella linea che demarca la vita reale di Jessica dall'incubo spesso non è così evidente, è come se qualcuno l'avesse cancellata per rendere il tutto più fumoso ed enigmatico.
Ad una prima parte canonica in cui sono ben chiari i ruoli dei personaggi in scena, anche piuttosto solida nella caratterizzazione dei protagonisti, succede una seconda parte in cui tutto diventa più labirintico, il film si addentra in un  dedalo di citazioni e suggestioni quasi perdendosi dietro e dentro la sua visionarietà a tratti pantagruelica.
Non è il coraggio che fa difetto a Basset, poteva dirigere un horror in cui c'era spazio solo per la dinamica azione / reazione, gli bastava creare un mostro iconograficamente impressionante ( più che altro impressiona cosa c'è sotto quella maschera equina di cartone ) come quel cavallo che perseguita Jessica  e invece non si accontenta della linearità per buttarsi nell'arzigogolo, nella cesellatura compulsiva della forma, cosa che lo porta a sbandare per generosità nella seconda parte.
Se dovessi fare un paragone gastronomico direi che questo film è un piatto in cui al palato si sente all'inizio un'esplosione di gusto ma poi, man mano che ci si allontana ci si rende conto che i vari sapori non sono così legati tra loro.
L'inizio per me è come un colpo al cuore: si parte con la citazione di Incubo, quadro di Henry Fussli che amo moltissimo e che ho avuto la fortuna di vedere dal vivo.
Mi predispone bene così come gradisco quell'ambientazione da dramma vittoriano ( ma il film è ambientato nel presente) , un po' fuori dal tempo che viene creata dalla casa isolata e dalla brughiera inglese.
Poi partono i riferimenti filmici parecchio evidenti: da una parte abbiamo un amore smodato per il cromatismo esasperato di Suspiria di Dario Argento, influenza ben evidente durante tutto il film, dall'altra una costruzione narrativa che ricorda per molti versi il Nightmare On Elm Street di Wes Craven.
Nella seconda parte poi si esonda nella fiaba dark in quanto viene spiegata una frase sibillina detta dalla nonna a Jessica durante il sogno, in cui le consigliava di fuggire dal cavallo e seguire il lupo.
Non siamo arrivati al livello Esopo ma poco ci manca.
Nel finale almeno viene spiegato l'enigma, o perlomeno bisogna interpretarlo.
Impossibile rimanere indifferenti nel ritrovare Catriona McColl musa fulciana di oltre 30 anni fa e non si rimane indifferenti neanche di fronte alle grazie, mostrate a profusione della bellissima Lilly-Fleur Pointeaux.
Si sopportano poco invece le musiche: capisco che si voglia creare un effetto di rottura, straniante, di alienazione ma c'entrano veramente come i cavoli a merenda.
Sinceramente sarei in difficoltà a consigliare questo film, è schizoide ma di sicuro è qualcosa di diverso dal solito horror usa e getta, non pienamente riuscito ma non banale anche se deraglia in una seconda parte un po' troppo ambiziosa.
Tirando le somme è un film bello da vedere, perché formalmente siamo di fronte ad un prodotto assai valido ma adatto a spettatori che siano avvezzi a film di non così facile fruibilità...


PERCHE' SI : confezione accuratissima, ambientazione riuscita e atmosfera sempre dark , fa piacere rivedere Catriona McColl, la protagonista è bellissima.
PERCHE' NO : un po' troppo Suspiria , almeno un po' troppo a vista.la seconda parte deraglia perdendosi nei meandri della propria visionarietà, musica assolutamente fuori contesto e che dopo un po' si sopporta poco.
LA SEQUENZA : il primo sogno di Jessica con la testa cavallo che compare da dietro un drappo, citazione pittorica da Incubo di Henry Fussli.
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
Questo film è randellato dagli utenti di IMDb. com , un po' come tutti gli horror,
vedere questo film e far partire un flusso impetuoso di ricordi è stata questione di un attimo.
Mi piacerebbe molto vedere Lilly-Fleur Pointeuax in  altri ruoli o forse mi piacerebbe vederla e basta.
Mai sottovalutare quello che viene dalla Francia.
( VOTO : 6,5 / 10 )

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