Buon Natale e buon viaggio a tutti noi.
Filmetti e filmacci su cagnolini e gattini, folletti smarriti e amori improbabili, pellicole con un’unico comune denomitore, l’onnipresente, onnivoro, ossessivamente caparbio natale, deciso a tutti i costi a farsi largo attraverso i teleschermi, anche nel cuore del più ostinato e refrattario dei telespettatori.
Sembra dunque doveroso omaggiare questo sottogenere di infelici, e solitarie pellicole e per farlo ci occupiamo di un titoletto passato sui palinsesti Sky recentemente, 12 volte Natale appunto.
Versione natalizia, fin troppo romantica e sicuramente molto meno divertente di quel Ricomincio da capo che parecchi anni fa non mancò di divertire frotte di spettatori italiani e non, 12 Volte Natale, vede protagonista una riciclata Amy Smart, attrice piuttosto anonima ma capace di farsi ricordare grazie ad una indimenticabile sequenza in Crank al fianco di Jason Statham, qui impegnata a vivere e rivivere per ben una dozzina di volte, la medesima e determinante, almeno per lei, vigilia di Natale.
Al centro di tutto ci sono ovviamente l’amore, quello vero, e come sempre una pletora di questioni irrisolte e di occasioni mancate, all’insegna del riparare ai torti e sperimentare un differente domani. Capiamoci, il film nel suo piccolo funziona e senza tanti giri di parole porta a casa il risultato, avvicinando tutti noi di un passo in più al Natale e a quella strana forma di catarsi che solo questa magica festa sa infondere e regalare.
In questo periodo e nel futuro a venire, tanti saranno i film di origine squisitamente televisiva che si avvicenderanno sui vostri teleschermi, il messaggio è, non bollateli immediatamente come prodotti di poco conto, in realtà sono preziosi per entrare in quel mood speciale che solo il Nalale sa generare, consapevole della propria importanza, invulnerabilità e calcolata meraviglia.
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