In quest’ultimo periodo sono sempre più insofferente e mi rendo conto continuamente di come sono dove non voglio essere, di dove vivo dove non voglio vivere e di come vorrei mollare tutto per andare.
Andare dove?
Boh, non lo so.
A dirla tutta mi piacerebbe fare davvero tante, troppe cose, ma ci sono diversi problemi invalicabili (per il momento, quantomeno).
Come faccio? Cosa faccio?
Mi rassegno e proseguo la mia solita vita, o mi butto?
Voi mi direte: buttati.
Sì ma dove? Dalla finestra?
Sono stufa, stanca della routine, le poche persone che per me sono importanti in realtà sono distanti, chi in un modo chi in un altro, seppur nella loro vicinanza.
Meglio soli che male accompagnati, è vero. Ma dopo un po’ il bagaglio da persona singola e indipendente si fa fardello più pesante perché accumuli necessità, pensieri, sentimenti, voglie, evasioni, riflessioni, che non condividi se non con te stesso.
Prima o poi verrà il mio turno, o no?
I am, lost in the crowd. I’m standing in line. I’m feeling so down.