How to get away with fuffa
narvalia.it
Ancora una volta ci siamo fatti incastrare da quella furbona della Shonda.
Per la terza volta consecutiva, la signora dei guilty pleasure seriali è riuscita a tenerci incollati allo schermo abbindolandoci con l’ennesima serie fuffa. A colpi di cliffhanger e plot twist totalmente random, How To Get Away With Murder è riuscita a insinuarsi tra le nostre serie tv settimanali, consacrando la triade Grey’s Anatomy-Scandal-HTGAWM come IL Guilty Pleasure definitivo di ogni tv series addicted che si rispetti.Ma cos’è un guilty pleasure?
Un guilty pleasure è, per definizione, “something that you shouldn’t like, but like anyway” (Urban Dictionary docet). In pratica, parlando di serie tv, un guilty pleasure è quella serie di dubbio gusto e dagli innegabili difetti della quale tuttavia non si riesce a fare a meno. Come una dipendenza da nicotina, alla quale dedicare immancabilmente un “odi et amo” in versione televisiva…Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior. ——— Odio e amo. Forse chiederai come sia possibile; non so, ma è proprio così e mi tormento. (Catullo, Carme 85 – traduzione S. Quasimodo)A mente lucida non riusciamo a farcene una ragione. Tra plot hole dalla dimensione galattica, personaggi dal dubbio spessore e facilonerie dilaganti, è quasi impossibile per il nostro cervello far finta di nulla. Eppure ci si riesce. E’ un fenomeno misteriosissimo, più misterioso della botola lostiana o del bimbo inquietante dei Revenants.
Persino Giacobbo indaga sull’argomento.
Perché non esistono spiegazioni razionali adeguate che giustifichino undici e passa anni di Fuffa’s Anatomy e i suoi ridicoli monologhi settimanali. E non esistono spiegazioni razionali adeguate che giustifichino la dipendenza viscerale derivante dall’assurdo triangolo amoroso che insiste costantemente sulla volubile Olivia Pope. Eppure noi siamo ancora qui, a crogiolarci nella fuffa aspettando i nuovi episodi…This is madness.
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