martedì 11 dicembre 2012 di Noemi Venturella
Da quelle origini sono passati 3 anni e 880 articoli pubblicati da un numero imprecisato di persone di tutte le età e di varie parti dell’Italia, e qualcuno anche dell’Europa.
Questo significa molto per noi e significa molto per me che 3 anni fa c’ero e ho stimato/amato/nutrito questa idea fin dall’inizio.
Anche se, com’è sempre inevitabile, nel tempo qualcuno ci ha abbracciato e poi è andato via.
Ma nel tempo qualcun’altro ha anche iniziato ad abbracciare quello che stavamo provando a fare.
Ed è anche vero che nel tempo abbiamo avuto difficoltà a rispettarci, ad essere puntuali, a fare le cose di comune accordo ed a cacciare fuori fior di quattrini per farle.
Nel tempo, poi, abbiamo trovato nuove soluzioni e siamo usciti più e più volte da una routine che ha rischiato di atrofizzarci e di cristallizzarci, di tentarci con l’essere “alla moda”, “al passo coi tempi”, “adeguati al regime capitalista che ti vuole produttivo economicamente”, “non eccessivi”.
E alla fine ci è rimasto in mano quello con cui abbiamo iniziato: il bisogno smettere di disinteressarci e di stare zitti o di non trovare sufficiente capacità critica nelle nostre terre.
Idee che ci facevano stare bene con noi stessi, versus un trantran di ovvia quotidianità autoreferenziale. Perché sono cose di due qualità diverse. Non il bene e il male necessariamente, ma vite di due qualità diverse.
Come 3 anni fa, noi non siamo nulla, non siano artisti, ma abbiamo passione, molto da dire e uno spazio senza fini di lucro, ma solo culturale e creativo; uno spazio desiderato a mo’ di figlio la cui cura, non senza fatiche e scontri con chi vive di solo denaro, ci ha reso un collettivo di libere menti che si prendono il piacere/fatica/diritto/dovere di capire e dire.
Tante volte siamo rimasti in pochi, stremati dai progetti troppo ambizioni per noi che però portavamo avanti.
Tante volte abbiamo pensato di chiudere baracca.
Ma non ce l’abbiamo mai fatta.
Abbiamo fatto degli appelli per trovare qualche persona senziente, sensibilmente senziente, che si unisse a noi, che ci desse una mano concreta di continuare questa esperienza che non è solo un hobby.
E qualcuno a poco a poco, tra varie prove ed errori, è arrivato.
Oggi abbiamo vinto alcune delle battaglie di questa quotidianità capitalista: ci siamo ascoltati e sostenuti e uniti sempre di più, rinnovandoci molte e molte volte, ritrovando più e più nuove gioie in facce e in parole vecchie e nuove, diventando un approdo privo di tabù, aperto alla discussione e al confronto sensato in reazione all’indifferenza dilagante.
Ogni volta tutto questo forse ci fa un dono che nel casino del “vivere” è difficile tenere presente e che ci tiene legati a quella bottiglia di vino di un dicembre di 3 anni fa. E a quella poesia da cui ha preso nome tutto. E a quella discussione con un’amica in ora aperitivo sulle ronde che le “brigate” di AN iniziavano a fare al Nord come antidoto alla criminalità. Valori. Libertà. Fatti di anime fuse coerentemente insieme in testi, riviste, video, interviste, immagini, persone in carne e ossa, letture, eventi per il gusto di esprimersi, di comunicare, di riunire gente pensante …senza pagare e senza fare pagare l’aria che respiriamo.
Nella fusione di questi “spiriti” noi siamo un po’ più liberi: liberi dai costi, liberi di liberare le nostre fantasie, le nostre urla, i nostri mostri mentali e quelle illusioni che forse si chiamano ancora speranze.
Nasce e rinasce così di anno in anno, e a volte di mese in mese, Abattoir, che continua a riflettere come allora ma in modo sempre diverso, con mani e occhi diversi, “semplicemente” il “Macello” in cui viviamo.
Possiamo dire che la stanchezza ci trova ma non ci batte anche se uno di noi sta a Torino, uno a Parma, un’altra a Londra, un’altra tra Trapani, Siviglia e il San Saverio, un’altra ancora tra Carpi e Torretta; e il prossimo andrà a stare a Parigi a gennaio.
Ogni anno questo compleanno lo festeggiamo in modo diverso; quest’anno credo che aspetteremo che tutti coloro che concretamente sono Abattoir tornino da fuori, anche se abbiamo già festeggiato mettendoci alla prova con un e-magazine e un “reading cultural-creativo” al mese. Offrendoli a chiunque li voglia “prendere”.
…Voi, per parte vostra, date un’occhiata a ciò che troverete in queste pagine, venite a trovarci ai “nostri” eventi, scriveteci un articolo, mandateci i vostri disegni e le vostre foto. E’ gratis.
Sappiate solo che qui non troverete mai la perfezione.
Ma pensieri senza doppi fini e che mai vi chiederanno un soldo per questo, beh… quello sì.
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