Huelva, il Festival di Cinema Iberoamericano. Il bilancio finale

Creato il 05 dicembre 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Il FESTIVAL DI CINEMA IBEROAMERICANO DI HUELVA CELEBRA I 40 ANNI DI ATTIVITÁ

Dal 14 al 23 novembre 2014 si è svolto nella città di Huelva il Festival di Cinema Iberoamericano, un evento fra i più rinomati e consolidati di Spagna, che durante la sua traiettoria ha effettuato un importante lavoro per la valorizzazione della cinematografia iberoamericana e ha fatto da trampolino a molte produzioni per la loro entrata nel mercato europeo. Per questa 40ª edizione, che ha potuto contare con un budget di 600.000 euro finanziati al 50% da entità pubbliche e l’altro 50% da privati, è stato superato il record di produzioni iscritte, fino a raggiungere 840 proiezioni di film provenienti da 23 paesi.

Il Gran Teatro, il Palacio de Congresos della Casa Colón, il Cinebox Aqualon, Las Cocheras del Puerto e la Università di Huelva sono state le sedi della rassegna che è stata suddivisa nella Sezione Ufficiale a Concorso, la Sezione Rábida, la Sezione Infantil y Juvenil, il Panorama Europa, il Panorama España, il Panorama Andaluz, i film della regione invitata Galizia e quelli del paese invitato Panama, la sessione dei documentari, i film del Premio Ciudad de Huelva, i corti finalisti della sezione Desencaja e i film delle diverse sessioni speciali.

Dopo aver ricordato i momenti principali della settimana con un video riassunto, nel galà di chiusura condotta dagli attori Barbara Goenaga e Marc Clotet, il film del regista Enrique Buchichio, Zanahoria (Uruguay, 2014), ha vinto il Colón de Oro, massima onorificenza del palmarés ufficiale, che è stato concesso dalla giuria composta dal regista Eugenio Zanetti, l’attrice Arlette Torres, la produttrice Puy Oria, il presidente della Federazione dei Distribuidori Cinematografici Spagnoli Estela Artacho, il distribuitore Albert Sagalés e il fondatore del Festival José Luis Ruiz, incaricati di valutare i quattordici film a concorso. I membri della giuria hanno inoltre assegnato il Premio Especial al film colombiano Manos Sucias, dI Josef Wladyka. Il Colón de Plata alla Regia è andato a Daniel Ribeiro per la sua opera Hoje eu Quero voltar sozinho (Brasile, 2014); il Colón de Plata alla Miglior Attrice è andato a Mabel Pizarro, per la sua interpretazione in Ruido Rosa; il Colón de Plata alla Miglior sceneggiatura è andato a Álvaro Brechner per il suo film Kaplan (Spagna-Uruguay-Germania, 2014) e il Colón de Plata alla Miglior Fotografia è andato a Timo Salminen per Jauja di Lisandro Alonso (Argentina-USA-Messico-Olanda-Francia-Danimarca-Germania, 2014).

Óscar Jaenada ha invece ricevuto il Colón de Plata al Miglior Attore per il ruolo da protagonista nel film Cantinflas del regista Sebastián del Amo (Messico, 2014) al quale è stato assegnato anche il Premio del Pubblico.  Il film, che si centra nella vita personale di Mario Moreno e nel suo controverso rapporto con la fama e il successo, è la prima biografia cinematografica del popolare comico messicano. Del Amo si è mostrato molto soddisfatto con il lavoro di Jaenada, che ha qualificato comouno degli attori spagnoli con più proiezione internazionale del momento” ed ha assicurato che il film è nato come: “un tentativo di fare un omaggio a Cantiflas e di sottolineare l’importanza che ha avuto questo personaggio sulle nuove generazioni”. La storia inizia nel momento in cui Mario Moreno è un comico che inizia la sua gavetta nei piccoli teatri di Città del Messico e, dopo essersi convertito in un’icona del cinema messicano, conosce Mike Todd, un eccentrico produttore di Broadway, che arriva da Los Ángeles per proporgli un progetto alquanto bizzarro: “Il giro del mondo in 80 giorni”. Sebastián del Amo è regista e direttore della fotografia e con il suo secondo film (quello precedente El fantástico mundo de Juan Orol debuttò nel 2012). Cantinflas è stato selezionato per rappresentare il Messico agli Oscar di Hollywood.

Il Premio al Miglior Cortometraggio, concesso dalla giuria ufficiale formata dall’attrice Maria Ballesteros, dal presidente dell’Associazione di Scrittori Cinematografici dell’Andalusia – ASECAN Javier Paisano, e da Pablo Cervantes, compositore e autore della sigla del festival, è andato a Os meninos do río (Spagna-Portogalllo, 2014), di Javier Macipe. Javier Macipe riceve il Premio per il Miglior Cortometraggio. Nella sezione Rábida, che ha proiettato otto film di alcune delle case di produzione cinematografiche iberoamericane più coraggiose e compromesse dell’anno e che per la prima volta ha avuto carattere competitivo, ha vinto la Carabella de Plata il film Conducta (Cuba, 2014), di Ernesto Daranas; inoltre la giuria ha assegnato una menzione speciale al film Schimbare (Spagna, 2013), di Álex Sampayo.

Santa y Delfín, di Carlos Lechuga (Cuba), è stata invece l’opera vincitrice del XI Premio SGAE della Sceneggiatura Julio Alejandro, L’autore ottiene cosí il premio dotato di 25.000 euro, il cui obiettivo è quello di fomentare la produzione di nuovi contenuti audiovisivi e potenziare la qualità della letteratura cinematografica. Il cineasta ha ricevuto questo premio dalle mani di Manuel Marvizón, presidente del Consejo Territorial della SGAE in Andalucía e di Antonio Gonzalo, rappresentante audiovisivo di questo organo. Inoltre, hanno sfilato sul tappeto rosso  e consegnato i premi del palmarés le attrici Fernández Dafne, Ingrid García Johnsson e Guadalupe Lancho, gli attori Alex Barahona, Fernando Gil e Antonio Zabálburu. Quest’anno sono stati assegnati due premi Ciudad de Huelva, la massima onorificenza con cui si riconosce il lavoro di un professionista distintosi in ambito audiovisivo e cinematografico, il primo alla poliedrica attrice argentina Soledad Villamil (premio Goya alla miglior attrice rivelazione nel 2010 per il suo ruolo da protagonista nel film El secreto de sus ojos, di Juan José Campanella) e l’altro, al regista José Luis Garci, vincitore di un premio Oscar.

Oltre alle proiezioni delle differenti sessioni, il festival ha offerto un ampia programmazione parallela, come il FORO de COPRODUCCION, che in questa edizione compie 15 anni e che con un totale di 20 progetti ha riunito le case di produzione con i registi per tentare di portare a termine i loro lavori. Nella rassegna onubense si sono potuti vedere film che hanno avuto esito in altri festival come quello di San Sebastián o quello di Cannes in una sezione denominata Más cine e che ha potuto contare con cinque film. Durante questa sezione è stato assegnato diariamente il Premio La luz a persone e istituzioni relazionate con il cinema e la cultura.

Consegna del premio per il film Jauja. Carmen Hernández-Pinzón, erede letteraria di Juan Ramón Jiménez, ha ricevuto questo premio come commemorazione al centenario di “Platero y Yo”. Panama è stato il paese che ha ricevuto il premio, ritirato dall’ambasciatrice panamense in Spagna, María de las Mercedes de la Guardia. È stato inoltre assegnato questo premio al Festival Cinélatino Rencontres de Toulouse, a Canal Sur Televisión, al Recreativo de Huelva, al Teatro y al programa di TVE “Versión Española”. La comunità invitata in questa edizione è stata la Galizia, con una sessione dove si sono potuti vedere film prodotti in questa regione in collaborazione con paesi iberoamericani. É stata creata inoltre una nuova sezione Panorama che ha potenziato il cinema di altre comunità autonome.

Consegna del premio per il film Boccacerias Habaneras. Nella sezione Música y Cine nella quale si sono potuti vedere otto film con tematica musicale è stato proiettato il documentario Los gatos del callejón realizzato con la musica del cantante Loquillo che si è esibito in serata. La Sezione cinema Infantil y Juvenil ha avvicinato alle sale di cinema più di 15.000 bambini con sei rappresentativi titoli ripartiti in due sessioni mattutine (alle 10 e a  mezzogiorno). Quest’anno, grazie alla collaborazione della banca La Caixa e alla Autorità Portuaria di Huelva, bambini e giovani di quartieri a rischio di esclusione sociale sono stati trasportati e sono entrati al cinema in forma gratuita, accolti dalla presidente del Porto Manuela de Paz  e dal direttor del Festival. Come  da tradizione e, per il tredicesimo anno consecutivo, è stata organizzata una mostra parallela nel centro penitenziario di Huelva durante la quale i reclusi hanno potuto vedere ed in seguito premiare il miglior film con il premio la “Llave de la libertad”.

Durante tutta la settimana, registi e attori protagonisti del festival sono passati per il centro, per dialogare con i prigionieri. Al termine della visita gli invitati, dopo aver dedicato alcuni minuti al programma di radio “El zapato roto” mandato in onda ogni settimana dal Centro Penitenziario, hanno ricevuto degli oggetti elaborati dai propri reclusi del centro relazionati con la 40ª edizione del Festival. Come ringraziamento, gli invitati, entusiasti per l’esperienza vissuta nella prigione di Huelva, hanno dedicato delle frasi affinchè fossero esposte nel salone del centro assieme a quelle degli altri protagonisti dei festival precedenti. In forma parallela al Festival, la Sala Vázquez Díaz de la Casa Colón ha accolto l’esposizione “Cuatro Décadas de Cine en Huelva”, curata dalla storica dell’arte Elena Caranca. Una mostra composta da più di 200 instantanee provenienti dall’archivio fotografico di José Luis Ruiz e dal quotidiano Huelva Información, che ha sviluppato un percorso visuale attraverso tutte le edizioni del Festival. Il direttore del festival, Pedro Castilla Arteta, che ha debuttato al comando dell’organizzazione di questa edizione, sostituendo Eduardo Trías, si era assegnato un obiettivo: “Il festival deve aprirsi alla città perchè in questi anni se ne era allontanato e deve ritornare ad essere dei cittadini”. Per ottenere questo obiettivo ha iniziato a ribassare il prezzo delle entrate a due euro, a differenza dei tre euro della passata edizione, mentre l’abbonamento di 20 proiezioni costava 20 euro e c’era un abbonamento speciale per giovani minori di 25 anni a 10 euro. In questi tempi di crisi, che attanaglia la nostra società ed in particolare le iniziative culturali, questa può essere una delle iniziative concrete per far rinvigorire  la settima arte o più semplicemente per riempire le sale cinematografiche.

di Cesare Aceti per Oggialcinema.net


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