Il manifesto gay friendly ha fatto infuriati vari gruppi omofobi e fondamentalisti come l'Australian Christian Lobby, che tramite il direttore generale Jum Wallace ha fatto sapere che "le celebrità non rappresentano la maggioranza degli australiani"...
I sondaggi dicono, invece, che la maggior parte dei cittadini vorrebbe la piena equità matrimoniale in Australia. Uno degli obiettivi principali del documento è aumentare la pressione sociale sul leader dei liberali australiani, Tony Abott, per far si che i deputati e i senatori del suo partito possano votare in assoluta libertà quando sarà il momento della votazione. Anche se Abott per ora non si esprime su questo tema, è sicuro che la sua è una figura chiave in questo processo di modernizzazione dato che i laburisti, a cui è stato dato mandato di votare secondo coscienza sul matrimonio gay, sono divisi sul si o il no ai diritti GLBT.