Hugo Pratt in Africa

Creato il 25 novembre 2010 da Nicotanzi

Non è una prima tv, quella che “LA 2 doc” propone lunedì 29 novembre alle 21.00. Ma è un documentario così intenso, “Hugo Pratt in Africa”, che merita davvero di esser visto (o rivisto). Intenso a partire dal titolo, in cui sono accostati un uomo e un continente che rappresentano, ognuno a suo modo, due universi mitici, ed evocano sensazioni, avventure, emozioni che ti prendono dentro per non lasciarti più. Nel ricostruire il rapporto di Hugo Pratt con il continente nero, l’autore Stefano Knuchel è partito da un episodio rivelatore: “quando è scomparso, nel 1995, il mondo intero ha reso omaggio al papà di Corto Maltese. Si è detto di lui che era un grande artista e un grande avventuriero. Ma nessuno ha detto che al momento della sua morte stringeva sul petto una croce etiope. Il suo rapporto con l’Africa è rimasto misterioso fino alla fine”.

È alla scoperta di questo rapporto, e di questo mistero, che il documentario di Knuchel ci porta, grazie a filmati assolutamente inediti e a un viaggio – un pellegrinaggio, quasi – sulle tracce della presenza del grande fumettista in Africa. Una presenza che affonda le radici nel 1936, quando Pratt arriva in Etiopia con la famiglia. Ha appena dieci anni, e si ritrova proiettato dalla sua tranquilla infanzia veneziana nella sciagurata avventura fascista dell’Africa Orientale Italiana. I sei anni che vi trascorre segneranno per sempre la sua vita e la sua opera. Arruolato di forza diventa il più giovane soldato di Mussolini, e confrontato alle crudeltà e alle ambiguità della guerra sviluppa la morale che darà vita ai suoi personaggi, dal Tenente Koinsky a quel Corto Maltese che lo renderà celebre, facendone un autore di culto per generazioni di appassionati.



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