Film austriaco del 2001 diretto da Ulrich Seidl.
Cinque vicende si svolgono parallelamente in una Vienna insopportabilmente calda.
Un anziano vedovo passa le sue giornate accudendo il proprio cane da guardia e stoccando cibo in scatola in cantina. Una donna con problemi mentali chiede passaggi in auto a sconosciuti irritandoli durante il tragitto con statistiche ripetute all'infinito. Una giovane ballerina di lap-dance viene tormentata dal fidanzato violento e maniacale. Una coppia, la cui figlia ha perso la vita alcuni anni prima, continua a vivere sotto lo stesso tetto senza mai rivolgersi la parola. Una donna di mezza età subisce umiliazioni dal suo amante e viene costretta da uno spasimante a vendicarsi.
Il fIlm é composto principalmente da lunghe inquadrature fisse dal grande rigore geometrico. La narrazione é estremamente scarna e i pochi snodi risultano assai efficaci nel rivelare allo spettatore quale orrore si possa celare dietro le persiane chiuse di un qualsiasi appartamento. Viene mostrato lo sfacelo della società borghese occidentale, incapace di realizzarsi in un vero spazio sociale e in cui la prevaricazione tende a divenire l'unico modello vincente nel quale è possibile riconoscersi.
Seidl, da autore straordinario quale è, tramuta la canicola viennese in una specie di ibernazione al contrario, mostrando corpi seminudi che giacciono esposti al sole, inermi, come soffocati sotto spessi strati di crema abbronzante. I pochi che non rimangono tramortiti sembrano liberarsi da ogni sovrastruttura civile mostrando il peggio di cui l'essere umano è capace. L'unica via di fuga, sembra suggerire il regista, é la follia. La protagonista psicolabile é la sola in grado di sottrarsi al dolore della vita: creandosi uno spazio mentale, labirintico e non accessibile, evita il confronto con l'aberrante quotidianità.