GENERE: Drammatico
REGIA: Steve McQueen
SCENEGGIATURA: Steve McQueen, Enda Walsh
ATTORI: Michael Fassbender, Liam Cunningham, Stuart Graham, Lalor Roddy, Liam McMahon, Laine Megaw, Brian Milligan, Helena Bereen
FOTOGRAFIA: Sean Bobbitt
MONTAGGIO: Joe Walker
PRODUZIONE: Blast! Films, Channel Four Films, Film4
DISTRIBUZIONE: BIM Film
PAESE: Gran Bretagna 2008
DURATA: 96 Min
FORMATO: Colore
Sito Italiano
Camera d'Or per la miglior Opera Prima: Hunger di Steeve McQueen a Cannes 2008
Trama:
Rivolta attuata nel carcere nordirlandese di Maze all’alba degli anni Ottanta, quando i detenuti dell’IRA, per costringere il governo inglese a dargli lo status di prigionieri politici, diedero prima il via d uno sciopero dell’igiene e successivamente, per iniziativa di Bobby Sands, ad uno sciopero della fame che portò alla morte dello stesso Sands e di altri nove detenuti.
Commento:
L’opera prima del sodalizio tra Steve McQueen (regista) e Michael Fassbender giunge finalmente nelle sale italiane dopo il successo di “Shame” premiato con la Coppa Volpi (migliore interpretazione maschile) al Festival di Venezia 2011. La pellicola è la trasposizione cruda e reale di uno dei più amari e importanti scioperi della fame in salvaguardia dei diritti umani. Una ricostruzione incredibile ben documentata che non rinuncia al realismo visivo.
Non era facile affrontare un soggetto si interessante ma assolutamente poco gestibile sotto il profilo cinematografico come una lunga astensione al cibo. Con la sua opera prima il regista britannico crea subito il suo primo vero e proprio capolavoro, una grandissima opera basata su un uso del corpo ancora più massiccio del successivo “Shame”. McQueen spinge i suoi interpreti fino al limite della sopportazione fisica, creando un senso di malessere e sporcizia che traspare e si respira ben oltre lo schermo. Un Fassbender eccezionale quello che abbiamo modo di ammirare, dimagrito sul finale di quasi 30kg, la sua fisicità sullo schermo è Cinema con la C maiuscola.
Bobby Sands è un eroe che per diventare tale passerà da vittima a martire, le sue sofferenze sono mostrate fino all’ultimo respiro. L’uso di silenzi ossessivi, interrotti solo dai pochi dialoghi (tra cui il bellissimo e lungo dialogo tra Sands e il prete del carcere), da i rumori dei manganelli scagliati sui copri dei detenuti, la violenza improvvisa, lo scorrere dello spazzolone che raschia via le urine dei detenuti creano un commento sonoro tagliente e di forte impatto emotivo.
Un ritratto storico raccapricciante per una delle macchie indelebili della storia britannica moderna e non. Un opera prima impressionante per capacità, valore morale e artistico. Segnalo la difficoltà di visione per le persone più impressionabili o poco propense alla tipologia del film proposta. Non ci troviamo di fronte al classico prison-movie americano, alcuni spettatori hanno abbandonato più o meno a metà film.
Pro.
Opera prima monumentale.
Una ricostruzione cruda e diretta.
Michael Fassbender eccezionale.
Contro.
I pochi dialoghi, il ritmo lento, lo scorrere della violenza possono allontanare più di uno spettatore.