Il tempo passa e le mode cambiano. Io ricordo che questo film uscì poco prima del fantomatico The Avengers, e pur non battendo nella gara degli incassi il fantomatico kolossal della Marvel, forse spinto proprio dall'incredibile successo avuto negli USA, ebbe lo stesso il suo largo seguito. Io dovetti recensirlo per il sito UpperPad, e stranamente non fui neanche troppo malvagio - quello era un periodo in cui tutto sembrava andarmi ingenuamente bene. Ultimamente però mi è capitato di ripensarci e di valutarlo molto più in negativo, forte anche del successo che stanno avendo i libri nel mio giro di conoscenza, e che io ovviamente non ho mai letto - da qui molti credono che io sia hipster. Poi è successo che questa mania dei giochi affamati ha investito anche la mia ragazza, che mi ha fatto promettere che all'uscita del secondo fantomatico capitolo l'avreo accompagnata al cinema. Dato che a questo fato mi sono davvero rassegnato, mi pare che per avere le giuste visualizzazioni e per rimanere coerente con lo spirito del blog mi tocca recensire anche questo primo scadente (a non troppo) episodio.
La nazione di Panem è il risultato di un'America dopo una grande rivoluzione popolare. Consiste nella grande città di Capirol city alla quale stanno intorno treidvi distretti - dei quali solo dodici funzionanti. Ogni anno, come punizione degli abitanti dei distretti per essersi ribellati in passato, si svolgono gli Hunger games, dei giochi all'ultimo sangue dove vengono prelevati un ragazzo e una ragazza di ogni distretto. Quando però viene scelta la piccola Primrose Everdeen, la sorella Katniss si offre volontaria al suo posto, venendo così designata per i giochi. Dovrò così battersi per sopravvivere e vincere l'edizione, ma le cose non sono così semplici.Poteva essere davvero un bel film questo, peccato per due semplici cose. Ovvero che questa trama dei ragazzini che si devono ammazzare fra loro non è così innovativa come molti l'hanno colta. Infatti non tutti conoscono i romanzi Battle royale di Koushun Takami (dal quale hanno tratto anche un film e una serie manga) e L'uomo in fuga di Stephen King (firmato all'epoca con lo pseudonimo di Richard Bachman e dal quale è stato tratto un film con Schwarzy), che presentano una trama molto analoga. Il primo verte su bambini che si ammazzano fra loro, mentre il secondo su un gioco televisivo che ha come vincitore l'ultimo che riesce a sopravvivere. E poi questo Hunger games ha una trama originale, mi dicono. Ma ovviamente, non conta tanto cosa racconti quanto come [Drive lo dimostra appieno] eppure anche da questo punto di vista caliamo. Ma andiamo con ordine nel dire cosa mi è piaciuto e cosa no. Innanzitutto posso dire che il trucco degli abitanti della città di Capitol City è davvero ben azzeccato. Elizabeth Banks mentre estrae o bigliettini per gli Hunger games è irriconoscibile e, in mezzo a quel degrado, è felicemente straniante. Lo stesso dicasi per i costumi e le scenografie, molto azzeccate e veramente una gioia per gli occhi. Anche la regia di Gary Ross mi è piaciuta, e quella telecamera così tremolante mi ha dato la giusta atmosfera soprattutto per quelle che erano le scene ambientate nel distretto e dietro le quinte degli show televisivi... peccato che quando si entrava nell'azione andava drasticamente calando di qualità con alcune scene decisamente frettolose. Passando invece agli aspetti negativi, dovrò fare un luuuuuungo resoconto su quello che è lo sviluppo della sceneggiatura, scritta insieme al regista proprio da Suzanne Collins, l'autrice dei libri. Che per carità, non offre mica un qualcosa di brutto o inguardabile, bensì debole. Perché gli spunti interessanti ci sono, peccato che siano trattati tutti abbastanza malamente. Il tema della lotta fra classi è abusatissimo, e qui infatti viene solo minimamente accennato, lasciando al vento molte cose che potevano essere meglio sviluppate. Pure la storia degli sponsor, gli aiuti che i giocatori devono farsi arrivare dal pubblico sono una sottile chicca, ma purtroppo questo è solo il pretesto per dare lo svolgimento di una love story di base parecchio prevedibile e deludente e tutta la questione del potere mediatico cade un po' in vacca. Altra cosa che mi ha dato parecchio fastidio è la quasi mancanza di violenza cruenta. E non perché sono un sadico bastardi [o almeno, non solo], ma perché se vogliamo trattare una storia che parla di come la violenza sia spettacolarizzata e resa usufruibile alle masse come divertimento, perché la facciamo mancare totalmente dagli schermi? Certo, ci stanno i teenager che guardano, ma basti vedere cosa ha fatto Nolan con gli ultimi Batman per capire che il limite del sopportabile si è vagamente alzato anche per el fasce più protette. Qui invece abbiamo un tizio che rompe il collo a un altro, ma ripresa da debita distanza di sicurezza, e un altro che viene mangiato da dei cani affamati, ma c'è un elemento architettonico che censura il tutto. Questa 'particolarità' mi ha lasciato abbastanza indifferente verso la pellicola in generale, che non si prende con la serietà necessaria (o almeno, col tipo di serietà sbagliata) e non riesce a far valere il proprio messaggio. A questo poi aggiungiamo una scena totalmente inutile come quella della rivolta intestina scaturita proprio dal segno che la protagonista fa alle telecamere, proprio perché trattata ai limiti della superficialità e totalmente ininfluente alla trama. Se non altro ha fatto conoscere al mondo