Origine: UK
Anno: 2014
Durata: 112'
La trama (con parole mie): Michael è un veterano della polizia londinese, un uomo d'azione legato a doppio filo ai compagni della squadra d'assalto, responsabili di numerosi arresti ma senza dubbio lontani dall'essere agenti ligi alle regole. Il gruppo, infatti, è spesso e volentieri implicato in attività più criminali che legali, come la partecipazione con una quota cospicua di denaro ad un'operazione di importazione di traferimento di droga della mala turca.Quando un gruppo di albanesi entra di forza nel giro cercando di soppiantare i "soci" di Michael, quest'ultimo si ritrova in difficoltà sia rispetto i nuovi arrivati, sia rispetto all'intervento degli Affari interni, che paiono aver messo un bersaglio sulle attività della squadra d'assalto e su Michael stesso.Come si muoverà questo insolito poliziotto fuori dagli schemi? E che ripercussioni avranno le sue decisioni rispetto alle forze dell'ordine ed al mondo del crimine?
Una delle cose che ho sempre apprezzato del cosiddetto "Cinema di genere" è la solidità.
Poco importa che si parli di horror, azione, thriller o, come in questo caso, di serrato crime metropolitano: nel momento in cui ci si allontana dalle regole mainstream tanto quanto da quelle puramente d'essai, e la produzione rivela i giusti attributi, il risultato porta sempre a titoli forti, rocciosi, cattivi e cazzuti come qui al Saloon non ci si stanca mai di affrontare.
E' il caso di Hyena, pellicola made in UK che pare unire, nel segno della violenza, di una cornice decisamente squallida e periferica - scordatevi le panoramiche della Londra turistica - e di una fotografia splendida in pieno stile Drive le tematiche portate a galla qualche anno fa dall'indimenticabile The Shield, il respiro del poliziesco francese anni settanta, quello di provenienza orientale e l'affresco disperato della trilogia di Pusher firmata agli inizi della sua carriera dallo stesso Refn.
Le vicende di Michael Logan, sbirro tutto d'un pezzo, uomo d'azione, pronto a completare arresti e spaccare culi eppure ad un tempo profondamente corrotto e sporco, sono un esempio perfetto di quanto il cosiddetto "genere" possa rendere se sorretto da una regia convincente, un cast in parte - ottimi sia i componenti della squadra d'assalto, lo stesso Logan/Peter Ferdinando, il volto noto Stephen Graham, sia quelli del mondo criminale, guidati dai due inquietanti boss albanesi - ed un'escalation di violenza che non lascia scampo allo spettatore così come ai protagonisti, incapaci di fermare la spirale di oscurità nella quale, per scelta, inclinazioni o natura, hanno finito per farsi risucchiare.
Il lavoro di Gerard Johnson non si preoccupa troppo di risultare politicamente corretto, o di non calcare la mano sulla sua componente violenta - il destino del contatto di Logan ucciso fuori campo dagli albanesi e poi mostrato di scriscio a omicidio già avvenuto, la prigionia della ragazza venduta per punizione ed usata come oggetto sessuale -, è ben sorretto da uno script sufficientemente tragico e scopre nervi che gli appassionati ben conoscono: peccato che, nella parte finale, subisca un lieve calo complessivo - almeno per quanto riguarda il sottoscritto - legato, forse, ad un troppo che stroppia sia in termini di eventi - il confronto decisivo tra Logan e la sua nemesi degli Affari interni, la vendetta degli albanesi rispetto allo stesso Logan - sia ad un finale forse troppo aperto all'interpretazione dello spettatore, che senza dubbio colpirà nel profondo una buona fetta di pubblico ma che avrei preferito, considerata la decisione dell'intera opera, più netto e risoluto.
Ad ogni modo, una pellicola che ruggisce e colpisce, alla quale manca forse la zampata per diventare un piccolo classico ma che resta una delle cose migliori che il poliziesco abbia regalato all'audience negli ultimi mesi, lontana dalla ribalta e dalle produzioni patinate e più vicina allo stile senza freni e senza sconti cui sono abituati i fruitori dei fratelli made in Hong Kong di questo Hyena, evocativo nel titolo e nei fatti, poggiato sulle spalle di un main charachter crepuscolare e detestabile, solido - il salvataggio della ragazza prigioniera - quanto vigliacco - la maggior parte dei confronti con i boss albanesi -, umano nel senso più disprezzabile possibile e forse, proprio per questo, ancora più potente sullo schermo.
Se, dunque, non avete paura di "sporcarvi un pò le mani" o di affrontare una visione di fatto senza sconti, fatevi avanti, e preparatevi ad un viaggio nei recessi di una città e della parte più oscura dell'animo umano.
Al contrario, doveste avere qualche dubbio, girate al largo: qui si entra dritti nel recinto delle belve più feroci.
Quelle che non risparmiano neppure le carogne.
MrFord
"Absent from political authority an animal i've become (Hey !!)
total disorder and confusion is the life style that i run (Hey !!)
permit me to do what i want and i will i'm a nomad to travel (Hey !!)
concrete class stone and gravel."Rancid - "Hyena" -