Il trip psicotico di "Portal" scava nella mente per giungere allo spirito, per rilasciare le scorie e purificare le zone d'ombra, è una sorta di viaggio visionario con fini espiatori
(Recensione completa su Taxi-Driver)
2. BURST: Lazarus Bird
Le nuove songs sono più lunghe ed intricate che in passato, comprensive ora di dilatazioni e sospensioni più marcate che, alternandosi con le aperture più metalliche, creano un interessante sistema di pieni e vuoti.
(Recensione completa su Taxi-Driver)
3. MESHUGGAH : ObZen
Un po' più quadrato e meno labirintico rispetto all'imponente “Nothing”, “obZen” è la naturale evoluzione, nonché la definitiva cristallizzazione del sound meshuggahiano, sintesi mirabile di ciò che il metal moderno deve essere. Cinici e spietati come sempre, se non ci fossero difficilmente li si potrebbe inventare.
(Recensione completa su Silent Scream)
4. CULT OF LUNA : Eternal Kingdom
(Recensione completa su Silent Scream)
5. LUSTMORD : [Other]
Più che di isolazionismo vien da parlare di alienazione, di dissociazione mentale, di qualcosa di inafferrabile ma terribilmente pericoloso.
(Recensione completa su Il Cibicida)
6. ROSE KEMP : Unholy Majesty
(Recensione completa su Il Cibicida)
7. MADE OUT OF BABIES : The Ruiner
Riffage di pregevole fattura e, nonostante le ascendenze (anche i Melvins stanno nei paraggi, così come i Neurosis in "How To Get Bigger"), sempre dal taglio espressamente personale, altrettanto ottima la scelta dei suoni col basso che pare voler scavare caverne ("Grimace") ed eccellente la prova vocale della bella Julie.
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8. 5IVE : Hesperus
Escluso l'Ep "Versus" risalente al 2004, erano ben sette anni che i 5ive non rilasciavano un nuovo albo su lunga distanza.
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9. UFOMAMMUT : Idolum
Fatto di figure contorte, di riff minacciosi, di andature sinuose, di visioni liquide, di strutture irregolari, di echi e riverberi persi nel cosmo.
(Recensione completa su Silent Scream)
10. OPETH : Watershed
L'essenza non è stata intaccata, nonostante il prog-rock dei seventies si stia sempre più impossessando del corredo genetico dei nostri. Le ombre che si allungano sul pavimento vengono direttamente dal passato, da quelle candele spente dal vento dei primi lavori.