Il Convento Benedettino diventa Monastero Olivetano
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I monaci Olivetani, già proprietari di fiorenti comunità alle porte di Milano, prendono possesso delle vecchie strutture del convento benedettino e della basilica di San Vittore al Corpo, (oggi visitabile con accesso da piazza San Vittore) ormai in declino, a partire dal 1507.
E poiché l'antico convento benedettino doveva proprio essere mal ridotto, subito dopo il loro insediamento, provvidero a metter mano alla rifabbrica, meglio ad un vero e proprio ampliamento.
Si potranno ammirare tra i capolavori, gli olii Donna nella via (1973) e Senza titolo (1978); i bronzi come Donna (1967); gli schizzi tra cui quello per la decorazione murale per la Harkness Commons-Harvard University, tutti provenienti da Palma di Maiorca dove la Fundació Pilar i Joan Miró detiene molte opere dell'artista, concesse in via del tutto eccezionale per questa esposizione.
Sono esposti circa 300 pezzi preziosi (anfore e caraffe, calici da messa e acquasantiere, lampade, ecc.), 1570 reperti vitrei dalle funzioni più disparate, circa 800 stampi antichi in legno e in ghisa e più di 400 strumenti per la lavorazione a mano, usati dalla fine del XVIII all`inizio del XIX sec e che oggi solo alcune botteghe conoscono e utilizzano per mantenere vive le antiche tradizioni.
Migliaia di balocchi, selezionati e rigorosamente originali, ci guidano in un affascinante viaggio alla scoperta di eventi sociali e culturali, innovazioni scientifiche e tecnologiche, istanze politiche e pedagogiche, indirizzi artistici e letterari.
8.- Il Museo Manzoniano ha sede nella casa dove tutto sembra conservarsi nel tempo.
Tra le mura della casa del Manzoni tutto sembra conservarsi nel tempo. Non può lasciare indifferenti una passeggiata nelle stanze dove sono nate opere che hanno segnato tutta la letteratura italiana successiva. Tutti a scuola hanno studiato i "Promessi Sposi" e "Il Cinque Maggio".
9.- I 10 post più popolari del mese: Febbraio 2013.
Il Museo di Vetro di Altare (Savona) si trova nello splendido edificio liberty di Villa Rosa. La villa fa parte di una serie di edifici liberty che si diffusero nel paese all'inizio del 1900, in gran parte ancora esistenti. Acquistata dallo Stato con diritto di prelazione nel 1992, dopo i restauri la villa è stata riportata all'antico splendore e adibita a sede del Museo dell'Arte Vetraria Altarese.
Sono esposti circa 300 pezzi preziosi (anfore e caraffe, calici da messa e acquasantiere, lampade, ecc.), 1570 reperti vitrei dalle funzioni più disparate, circa 800 stampi antichi in legno e in ghisa e più di 400 strumenti per la lavorazione a mano, usati dalla fine del XVIII all`inizio del XIX sec e che oggi solo alcune botteghe conoscono e utilizzano per mantenere vive le antiche tradizioni.
10.- La visita della Torre Grimaldina e del Palazzo Ducale.
Palazzo Ducale, la sede del potere della Repubblica genovese, segna oggi con la sua dimensione monumentale il centro della città.
Il primo nucleo dell'edificio viene costruito nel 1291 ma è alla fine del Cinquecento che la sua fisionomia architettonica viene sensibilmente modificata da Andrea Ceresola detto il Vannone, che ne ridisegna gli ambienti rendendoli adatti a rappresentare la straordinaria forza politica ed economica raggiunta dalla Repubblica.
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