I 10 segreti inconfessati dei blog letterari

Creato il 02 giugno 2011 da Antonio Maccioni

Riguardo ai blog letterari si presentano relazioni ai convegni e si scrivono contributi per riviste importanti. Mi sono chiesto cosa abbiano in comune e cosa di singolare e cosa caratterizzi questi blog letterari: ne seguo tanti e ce ne sono alcuni davvero speciali. Mi sono chiesto quali sono i loro segreti. Alla fine li ho trovati, e per trovarli ho fatto così: ho sezionato gli ultimi 10 post di 10 blog che seguo da tempo. I motivi di fondo che ho trovato – manco a dirlo – sono infatti 10. I blog che ho preso in considerazione – alcuni con più autori e altri personali – sono questi, e vi invito a seguirli sempre – perché ne vale davvero la pena – e ad aggiungerli ai vostri preferiti o al blogroll: Doctor Blue and Sister Robinia, BombaCarta, Notte di nebbia in pianura, Who’s the reader, Nazione Indiana, Finzioni, Stella d’Occidente, Baionette librarie, Blog notes, Dei libri passati, presenti e futuri.

Si tratta di una sintesi e ovviamente non c’è nessuna relazione particolare tra il particolare segreto e l’eventuale immagine.

1. C’è la minimum che ha formattato il libro

Ai blogger dei blog letterari interessa spesso il rapporto tra l’editoria tradizionale e l’editoria digitale: dal lato economico a quello ecologico passando per quello democratico e finendo con quello teconologico. Secondo i blogger dei blog letterari gli autori dovrebbero essere un po’ più flessibili e dovrebbero diventare ubiqui.

Ai blogger dei blog letterari interessa spesso il rapporto tra marketing editoriale e social network: ne parlano con interviste ad esperti di settore e con professionisti quando non lo sono loro stessi; gli interessano spesso i vecchi media e i nuovi media, la comunicazione e le tecniche di comunicazione, il rapporto tra le arti perché per sua natura il blog dei blogger letterari permette di presentare relazioni tra questioni strettamente librarie accostandole a materiali audiovisivi che possono essere fruiti anche nell’immediato. I blogger dei blog letterari rileggono spesso i social network con sguardo più critico e meno scontato di quanto si pensi.

2. Siamo amici, autovogliamoci bene

Gli obiettivi fondamentali dei blogger dei blog letterari sono spesso – ma assolutamente non sempre – creare qualcosa insieme, riunirsi, fare lobby, organizzarsi, sostenersi a vicenda. Ci sono blog di blogger letterari nati da associazioni culturali e ci sono blogger di blog letterari che hanno come obiettivo quello di associarsi tra loro e creare nuove piattaforme. È dalla piattaforma di questi blog che nascono convegni e seminari. Perché ci sono blogger di blog letterari a cui piace sentirsi sempre un po’ più auto: sono talvolta molto autoreferenziali ma ciò che alla fine li salva è quasi sempre l’autoironia.

3. Ti mando un tweet, ci troviamo all’ingresso

I blogger dei blog letterari si mobilitano in occasione di fiere e convegni. Ci sono pagine straordinarie nelle quali si possono leggere originalissimi punti di vista sull’ultima Fiera e sul penultimo Salone. Ci sono eventi che diventano occasione di incontro e di scambio di pareri. Ci sono blogger di blog letterari che collaborano tra loro: se vai tu puoi raccontarlo anche a me e ai miei lettori. Sul mio blog.

4. Umberto Eco non ha mica ragione

Sui blog dei blogger letterari si mette spesso in discussione il punto di vista dell’editorialista di punta e delle pagine culturali in genere e – quando ci si può permettere di essere persino un po’ più lunghi – anche di certi instant book. La critica ufficiale viene smontata, rimontata, analizzata. Raramente interessa ritornare sulla recensione “particolare” dell’ultimo romanzo in lancio – cosa che raramente capita nei blog dei blogger letterari veri, si intende. Umberto Eco non sta mai sopra né sotto: sta sempre a fianco ed è come una specie di blogger pure lui.

5. Tutti i blog hanno la loro copertina

Ci sono blog di blogger letterari che parlano di copertine. Anche i blog dei blogger più generalisti parlano molto spesso di copertine. Ai blogger dei blog letterari le copertine piacciono. Parlano di forma e formato, colore e dimensione, parlano di peso e collana: ma che siano digitali o meno non sempre importa; altre volte ci sono blogger di blog letterari che commentano in ogni particolare la differenza tra una copertina ePub e una cover paperback. Ed è sempre necessario che il titolo si legga bene, o a sufficienza. Nei blog dei blogger letterari del resto c’è quasi sempre una copertina nella homepage, sulla destra.

6. A me mi pubblico il romanzo

Ci sono blog di blogger letterari che discutono spesso di self-publishing, analizzando e interpretando il passato di questo fenomeno e provando a divinare qualcosa riguardo al suo futuro. Il self-publishing è l’autopubblicazione, e che i blog dei blogger letterari sono molto autoqualcosa già un po’ prima lo si è detto. La questione richiama spesso – ma più spesso negli ultimi tempi – il rapporto tra l’editoria digitale e l’editoria tradizionale. L’autopubblicazione in fondo caratterizza la natura stessa del blog: perché è sufficiente la dashboard di WordPress e il gioco è fatto. Del resto ci sono post di blogger letterari che pur nella loro semplice brevità diventano vere e proprie pagine di letteratura. I blog dei blogger letterari, quando ad esempio quei blogger scrivono per la stampa quotidiana e periodica tradizionale, ripropongono contributi editi su riviste e giornali; talvolta pubblicano originali racconti e poesie e direttamente in formato html: e si fanno spesso intimi, segreti, crepuscolari; altre volte i blog dei blogger letterari sono chiari e cristallini, sono come per Pasolini l’aria d’inverno col sole e la neve barbaricamente azzurra a Bologna sul cotto.

7. Guarda cosa c’è dentro e poi la bio che c’è dietro

I blogger dei blog letterari segnalano spesso nuove uscite della piccola e media editoria tradizionale e digitale: propongono e ripropongono estratti, recensioni, citazioni, divagazioni sul tema; presentano interviste con l’autore che facilmente è un blogger di un blog letterario a sua volta. Se a molti blogger dei blog letterari italiani piace spesso la copertina, ad altri blogger dei blog letterari piace piuttosto cosa c’è dentro e cosa c’è dietro.

8. L’inchiostro suda e non paga

I blog dei blogger letterari sono spesso molto seri. Discutono del ruolo dell’intellettuale, dello scrittore e del letterato nell’Italia di oggi e di ieri. Tra contratti a progetto e prestazioni gratuite, quando sono autori o hanno a che fare direttamente con il mondo dell’editoria – o se non fanno i commessi e le stagioni per vivere – i blogger dei blog letterari se ne lamentano e vorrebbero che le cose andassero meglio. Però i blogger dei blog letterari italiani cambiano spesso tono: se sono serissimi poi ridono e poi ritornano serissimi. La verità è che del loro umore non ne rispondono a nessuno: non c’è un direttore né uno sponsor e può succedere che non ci sia nemmeno un lettore. Ai blogger dei blog letterari italiani questa faccenda va paradossalmente spesso bene così.

9. Berlusconi non ha mica letto Platone

I blogger dei blog letterari a suo tempo hanno quasi tutti ricevuto anche loro la storia della famiglia Berlusconi e sono rimasti molto colpiti e sono tuttora convinti che Berlusconi il Platone non l’ha mica letto. Fin da allora – e probabilmente per qualcosa che ha a che fare anche con questo motivo di fondo – negli anni successivi si sono occupati anche di politica e continuano a parlarne spesso. Anche adesso. C’è uno stretto rapporto tra la società civile e la letteratura.

10. L’americano dice che autocambia


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