Il Cervino nella sua maestosità ammirato da Stellisee (2537 m). Copyright by Switzerland Tourism By-line: swiss-image.ch/Robert Boesch
Il Cervino o Matterhorn, come la chiamano in tedesco, è la montagna più famosa del mondo. Inconfondibile per la sua forma piramidale è utilizzata perfino per la pubblicità dei prodotti più disparati, dalle matite colorate al cioccolato.
Insomma un’icona, come si suol dire ai giorni nostri o un’ossessione per chi voleva a tutti i costi essere il primo a salirci in cima, come l’inglese, Edward Whymper, che nel luglio 1865 a Zermatt, mise insieme una cordata di sette persone tra guide locali e altri connazionali. Fu una vera corsa alla cima perché, contemporaneamente, un’altra spedizione era partita dal versante sud italiano per lo stesso scopo.
La tragica conquista della vetta
La vetta fu conquistata giusto il 14 luglio 1865 ma il prezzo che fu pagato fu molto alto poiché durante la discesa precipitarono i primi quattro alpinisti della cordata. La tragedia è oggetto di contorversie fino ai giorni nostri. Whymper attribuì la responsabilità a Peter Taugwalder senior, la guida di Zermatt che avrebbe utilizzato una corda troppo sottile ma già da subito questa versione fu messa in dubbio e alcuni arrivarono addirittura ad accusare più o meno velatamente Whymper di averla tagliata.
La verità, probabilmente non verrà mai a galla, come il corpo dello sfortunato Douglas l’unico che non fu mai ritrovato. Il Matterhorn Museum, il Museo del Cervino di Zermatt ha tra i suoi reperti la corda originale della scalata e si vede il punto di rottura. L’eco della conquista e, soprattutto, della tragedia fu altissima in Inghilterra e la Regina Vittoria in persona ordinò che fossero vietate simili imprese ai sudditi britannici al fine di preservare la vita di tanti giovani. Per la cronaca, la spedizione italiana arrivò, sì seconda ma tornò a casa sana e salva.
Omaggio e rispetto per la Montagna
Dopo 150 anni il Cervino mantiene intatto il suo fascino, migliaia sono quelli che l’hanno affrontato e vinto. Ma anche la sua pericolosità con oltre 500 vittime di questo anelito alla salita che saranno ricordate proprio il 14 luglio con la chiusura al pubblico della montagna. Un segno di rispetto e omaggio. Nello stesso giorno sarà riaperta dopo i lavori di riammodernamento la Capanna Hörnli, punto di partenza obbligato per le ascensioni del Cervino. I lavori hanno portato a una riduzione dei posti a disposizione, da 180 a circa 130 ma anche a un comfort maggiore.
Nel 1865 la “competizione” per il Cervino era tra due squadre, una anglo-svizzera e una italo-francese. Centocinquanta anni pià tardi, il 17 luglio, quattro cordate composte da alpinisti di queste nazioni, affronteranno le quattro creste del Cervino e si riuniranno sulla sommità. Il modo migliore di festeggiare questa montagna che appartiene a tutta l’umanità
Info: www.zermatt.ch/150