Stregatto sull’albero.
“Che strada devo prendere?” chiese.
La risposta fu una domanda:
“Dove vuoi andare?”
“Non lo so”, rispose Alice.
“Allora, – disse lo Stregatto – non ha importanza”.
Alice’s Adventures in Wonderland fu pubblicato nel 1685. L’anno della “celebrazione” volge ormai al termine, noi nonne siamo informate. Nell’immaginario collettivo Alice si è fissata in modo indelebile con l’aspetto prescelto dalla Disney: bionda e con l’abitino azzurro. Di trasposizioni cinematografiche in verità ne ha collezionate ben 26, nessuna altrettanto famosa. E anche il libro di Lewis Carroll credo sia noto ai più nell’edizione ridotta, illustrata con le immagini del cartoon.
L’edizione integrale del libro contiene sì le avventure della saggia ragazzina vittoriana alle prese con il bianconiglio, il cappellaio matto, il leprotto bisestile e la terribile regina di cuori, ma è molto più di una favola. Complicata e a tratti criptica, ricca di versi in rima, non sense, giochi logici e linguistici. E implica questioni scientifiche di notevole spessore: dalla caduta libera nel vuoto all’inversione speculare, dalla quarta dimensione dello spazio alla struttura molecolare. Qui un link per farvene un’idea: http://areeweb.polito.it/didattica/polymath/htmlS/Interventi/Articoli/Alice/Alice.htm
Tutti i nostri nipoti conoscono la storia di Alice… Ma l’occasione si presta a riprenderla: in modi diversi a secondo dell’età, naturalmente. Leggere/rileggere con loro qualche episodio, cercare in rete notizie, curiosità, aforismi (ce ne sono molti), può essere simpatico e coinvolgente.
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