I 150 anni di Alice in Wonderland.

Creato il 27 marzo 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

L’Alice di Lewis Carroll compie 150 anni

A un secolo e mezzo dalla sua pubblicazione, la storia di Alice nel Paese delle Meraviglie continua ad essere attuale e attualizzata attraverso i media.

Photo credit: Hubert von Herkomer (original painting–public domain) / Foter / Public Domain Mark 1.0

Alice in Wonderland. La pubblicazione del romanzo.

Nel 1865 vide la luce il capolavoro del matematico inglese Charles Lutwidge Dodgson,”Alice’s adventures in Wonderland“, comunemente abbreviato in “Alice in Wonderland” e tradotto in “Alice nel Paese delle Meraviglie”.
Molto più che un semplice libro per ragazzi, firmato dall’autore con lo pseudonimo di Lewis Carroll e pubblicato in Italia per la prima volta nel 1872 dalla Loescher, “Alice in Wonderland”, a 150 anni di distanza rappresenta ancora oggi per i lettori un intricato rompicapo, un mondo meravigliosamente architettato in cui giochi matematici e creature legate alle credenze popolari vittoriane creano distorsioni spazio temporali e paradossi logici. Si racconta che l’ispirazione all’autore venne durante una gita in barca sul Tamigi in un pomeriggio estivo, raccontando una storia alle tre piccole sorelle Liddell.
Una Lepre Marzolina e il suo compagno Cappellaio Matto, un Bianconiglio ritardatario, un Brucaliffo che fuma il narghilè e un Gatto del Cheshire che appare e scompare sono alcuni dei compagni di viaggio della piccola Alice, personaggio ispirato ad Alice Pleasance Liddel, amica di Lewis Carroll e figlia dell’amico Henry George Liddel.
L’enorme successo del romanzo di Lewis Carroll portò lo scrittore a pubblicare nel 1871 una seconda opera legata alle avventure di Alice: “Through the Looking-Glass, and What Alice Found”.
Nel secondo capitolo “Attraverso lo specchio“, ancor più oscuro e impenetrabile del primo, sono gli scacchi insieme al tema dell’identità speculare gli elementi logico-matematici a fare da filo conduttore per tutto il racconto.
Uno degli aspetti più problematici legati al romanzo è quello della traduzione. Nelle innumerevoli e, nella maggior parte dei casi, ottime traduzioni italiane risulta tuttavia impossibile restituire al lettore l’originale struttura lessicale e narrativa dell’universo di Lewis Carroll senza snaturare del tutto l’opera. Giochi di parole, filastrocche, enigmatici quesiti (“Che cosa hanno in comune un corvo e uno scrittoio?”) sono l’emblema di un “mondo alla rovescia”. Mondo in anticipo di quasi un secolo su artisti come Chagall e Dalì, che riproporranno le stesse tematiche nelle arti figurative, spezzando ogni legame con le categorie fino ad allora dominanti in campo scientifico e filosofico: spazio, tempo e causalità. Le due opere  sono spesso raggruppate dalle case editrici in un unico volume con la versione in lingua originale e traduzione a fronte; è infatti pressoché impossibile, come accennato, riuscire a rendere del tutto fedele una traduzione degli elementi stilistici di Carrol. La figura dello scrittore è ancora molto nota e studiata in tutto il mondo, come dalla Lewis Carroll Society of North America (LCSNA)  

Alice nel Paese delle Meraviglie e l’universo Disney

Nel 1951, nel periodo classico della Disney, trovò spazio l’omonimo adattamento cinematografico del romanzo di Lewis Carroll. Immaginazione, sogno, curiosità sono alcune delle parole chiave che stanno alla base del successo dei film della Disney.

Nel film d’animazione viene a tratti evidenziato l’aspetto fiabesco della storia di Alice, che in principio sembra rivestire lo stereotipato ruolo della “damigella in pericolo” per poi svoltare, una volta varcate le soglie del meraviglioso mondo, in un viaggio onirico popolato di personaggi eccentrici, allucinazioni visive e nonsense.

La pellicola Disney attinge a entrambe le opere di Carroll senza curare più di tanto l’aspetto narrativo, ma privilegiando il lato estetico. Le immagini prendono piede sulla trama che con il passare dei minuti diventa sempre più evanescente fino a risultare superflua. Il messaggio che l’opera sembra veicolare è quindi quello di una prevalenza della componente irrazionale su quella logica. Nei sogni non valgono le normali leggi della fisica né sussiste libero arbitrio. Lo spettatore, risucchiato dal vortice delle immagini e dal ritmo forsennato, rimane quasi indifferente alle vicende della piccola protagonista.

Alice “versione Disney” non può non essere ricordato anche per la realizzazione dei folli personaggi in versione animata, che diventeranno icone del cinema d’animazione contemporaneo e lascia insoddisfatto chi voleva vedere trasposto il dualismo logico/alogico, ingrediente principale del romanzo.

Il mondo di Tim Burton e il mondo di Alice. “Alice in Wonderland”

Il nome di Tim Burton accostato a quello del capolavoro di Lewis Carroll ha attirato l’attenzione di gran parte dei cinefili, in attesa del film uscito nelle sale nel 2010.
Le aspettative sono state però in parte disattese. “Alice in Wonderland” di Tim Burton è un film ibrido, un blockbuster di livello, ma allo stesso tempo una trasposizione che non arricchisce la versione letteraria delle sfumature tipiche dei protagonisti del cinema di Burton.
Troviamo un’Alice diciannovenne che, in procinto di sposarsi, compie un viaggio di ritorno al “Paese delle Meraviglie”. Questa trasposizione non la vede più eroina coinvolta in innumerevoli peripezie, ma molto più vicina alla figura protagonista di un fantasy contemporaneo.
Da un punto di vista formale il film di Burton non presenta grandi difetti, costruendo anche grazie alla computer grafica un mondo immaginario di ottima fattura, anche se privo della componente onirica presente nel film del ’51 e nel romanzo.

Il successo commerciale del film di Burton dunque fa intuire e conferma, oggi a 150 anni di distanza dalla pubblicazione di “Alice in Wonderland”, che il personaggio di Alice non ha perso la forza e lo spessore necessario per continuare ad essere icona dell’indissolubile legame tra sogno e realtà, lucidità e follia, razionale e irrazionale di cui si nutrono le nostre esistenze.

Tags:Alice,Alice in Wonderland,Alice nel Paese delle meraviglie,Attraverso lo specchio,disney,Lewis carroll,Tim Burton

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