Magazine Cinema

I 75 anni di Batman – Il cinema: da “Batman – Il ritorno” al disastro di “Batman & Robin”

Creato il 08 giugno 2014 da Filmedvd
Curiosità

Prosegue il nostro approfondimento dedicato alla figura di Batman tra fumetti, televisione e cinema. Dopo avervi raccontato, nel precedente articolo, le prime apparizioni cinematografiche dell’Uomo Pipistrello e lo straordinario successo del Batman di Tim Burton, continuiamo a ripercorrere la storia del Cavaliere Oscuro sul grande schermo con un nuovo capitolo, dedicato al sequel diretto dallo stesso Tim Burton e al passaggio del testimone al regista Joel Schumacher, con risultati dalle alterne fortune.

 

I 75 anni di Batman – Il cinema: da “Batman – Il ritorno” al disastro di “Batman & Robin”

 

BATMAN – IL RITORNO

Dopo il successo del primo film, Burton è alquanto restio a dirigere un sequel, soprattutto dopo aver letto le prime bozze scritte da Sam Hamm, il quale inserisce i personaggi di Pinguino e Catwoman, con uno sviluppo del personaggio di Harvey Dent. Burton non è però convinto, vorrebbe tagliare i ponti, a livello narrativo, con il primo film, da lui considerato “abbastanza noioso come tema, anche se ci sono parti che mi piacciono. Spesso si fanno sequel che poi sono simili allo stesso primo film, eccetto che per l’aumento di guadagni. Non mi sentivo di farlo; volli poi trattare il nuovo Batman come un altro, nuovo film”. Burton decide di eliminare il personaggio di Dent e concentrarsi sul Pinguino e Catwoman; accantona Hamm e decide di affidare la sceneggiatura a Daniel Waters, dal quale era rimasto affascinato per il suo lavoro in Schegge di follia. Viene escluso anche il personaggio di Robin, per il quale la Warner aveva spinto molto; sia Hamm prima che Waters poi si trovano d’accordo con Burton sull’inutilità del personaggio, soprattutto per la concezione solitaria e individualista di Burton dell’Uomo Pipistrello.

Anche in questo, come nella maggior parte delle pellicole del regista di Burbank, la tematica del “diverso” è centrale. La diversità del Pinguino, nel corpo tarchiato e deforme di un magnifico Danny De Vito, e la diversità di Selina Kyle, segretaria zitella, passiva e poco considerata dalla società che le sta attorno: diventerà una sensuale e dominante Catwoman, con un attillatissimo costume nero in pelle che Michelle Pfeiffer, l’attrice scelta per il ruolo, ha odiato e che i fan adorano tutt’ora. Un triangolo tormentato, quello tra Batman / Pinguino / Catwoman, che sfocia in un accenno di relazione tra Bruce e Selina, frenato dall’impossibilità di entrambi di discostarsi dalla doppia vita che conducono, e da un profondo e perverso desiderio di reinserirsi nella società che tanto l’ha schifato che porta il Pinguino a candidarsi a sindaco di Gotham, salvo poi tornare vittima dello scherno e della rabbia della gente; ecco allora la voglia di rivalsa trasformarsi in vendetta.

Un personaggio importante, totalmente inventato, è quello del subdolo e cinico industriale Max Shreck, con il volto tiratissimo di Christopher Walken, mentre anche in questa pellicola, come in Edward mani di forbice, la neve assume un ruolo scenograficamente centrale in una Gotham City natalizia e leggermente meno ossessionante del primo film. Se Batman vince un Oscar per la miglior scenografia e incassa la bellezza di 400 milioni di dollari, Batman – Il ritorno ottiene due candidature agli Academy Award ma, nonostante il buon successo tra il pubblico e il discreto apprezzamento della critica, che gli imputa tuttavia la ridotta potenza narrativa rispetto al primo film e un incipit ingolfato dalla nascita dei due supercriminali, non riesce a passare il primo installment al box-office, creando nella Warner Bros il desiderio di reinventare il franchise con canoni differenti, più legati alla serie televisiva degli anni ’60. Un grave errore, come si vedrà in seguito.

 

I 75 anni di Batman – Il cinema: da “Batman – Il ritorno” al disastro di “Batman & Robin”

 

BATMAN FOREVER

La Warner Bros è convinta che da un marchio come quello di Batman dovrebbe ottenere molti più incassi di quelli finora registrati con i film di Tim Burton, al quale imputa una certa testardaggine nella sua visionaria autorialità, e decide quindi di optare su un target più commerciale e simile, nelle tonalità, al Batman di Adam West degli anni ’60. Burton rimane come produttore e la regia viene affidata a Joel Schumacher, un passato da costumista per Woody Allen e una serie di film di successo nelle vesti di regista, tra cui Un giorno di ordinaria follia con Michael DouglasScelta d’amore con Julia Roberts e Campbell Scott. Non convinto dalla strategia intrapresa dalla major di un Batman più farfallone e vizioso e meno ossessionato dal passato, Michael Keaton si defila lasciando spazio a Val Kilmer, noto per il ruolo di Iceman in Top Gun, e definito poi dalla critica più carismatico di Keaton.

La perseveranza della Warner di voler inserire il personaggio di Robin viene premiata dall’ingaggio di Chris O’Donnell per la parte dell’aiutante dell’Uomo Pipistrello. Interessante e ambiziosa, ma molto rischiosa, la scelta di affidare il ruolo dei villain a due star a tutto tondo come Jim Carrey, che interpreta lo schizzoide scienziato Edward Nygma, la cui naturale evoluzione è il criminale dell’indovinello, l’Enigmista, e Tommy Lee Jones, già al lavoro con Schumacher ne Il cliente, che dopo una lunga pausa di riflessione decide di accettare la parte di Harvey Dent / Due Facce. Gli unici attori trasferiti dal cast dei primi due film sono Michael Gough nel ruolo di Alfred e Pat Hingle in quello del commissario Gordon.

 

I 75 anni di Batman – Il cinema: da “Batman – Il ritorno” al disastro di “Batman & Robin”

 

In linea con lo stile scenografico del film i due antagonisti sono bizzarri e dotati di un’esuberanza criminale marcata, oltre ad indossare costumi che rispecchiano tale personalità: una tuta completamente verde e piena di punti di domanda con tanto di capelli a spazzola arancioni per l’Enigmista, e il consueto doppio aspetto per il folle Due Facce, sinonimo vivente di ambiguità morale ed ossessionato dal dualismo, con colori rosso fuoco e viola vendetta da un lato e un curato abito da sera e capello fluente dall’altro; in mano la consueta monetina al quale affidare le proprie decisioni. La presenza femminile, e letteralmente di presenza si può parlare in questo caso, è la psichiatra Chase Meridien, che ha il volto ancora potenzialmente espressivo all’epoca di Nicole Kidman. Tuttavia già nei primi giorni sul set i problemi non mancano: l’egocentrismo sfrenato di due primedonne come Jim Carrey e Tommy Lee Jones va a scontrarsi energicamente durante la lavorazione del film.

Nemmeno Val Kilmer e Schumacher entrano tanto in sintonia; quest’ultimo definirà poi l’attore “infantile e impossibile” e menzionando in seguito anche Jones disse: “Jim Carrey era un gentleman e Tommy Lee Jones si sentiva minacciato da lui. Io sono stufo di difendere attori privilegiati e strapagati, spero di non lavorare mai più con loro”. I problemi sul set non sono certo compensati dalla sceneggiatura, abbastanza inconsistente, e dalle ambientazioni, tasto sulla quale la Warner Bros batte particolarmente: la major infatti insiste nel virare su scenari più commerciali e al neon, adatti a film per famiglie, cercando quindi di abbracciare un pubblico più vasto e, di conseguenza, di ottenere un incasso maggiore rispetto ai due film precedenti. Il risultato? Batman forever riceve tre nomination agli Oscar e risulta comunque godibile. La colonna sonora risente dell’assenza di un grande compositore come Danny Elfman, al lavoro sui film precedenti. Gli incassi infine sono ottimi e soddisfano appieno le esigenze commerciali della Warner Bros, che decide quindi di replicare subito con un sequel, Batman & Robin.

 

I 75 anni di Batman – Il cinema: da “Batman – Il ritorno” al disastro di “Batman & Robin”

 

BATMAN & ROBIN

“Ragazzi, in scena! Si gira! Ricordatevi che stiamo girando un cartone non un film!”. Più o meno dovevano essere queste le parole che Joel Schumacher utilizzava prima di dare il ciak sul set di Batman & Robin, quarto e ultimo capitolo del franchise prodotto dalla Warner Bros, che decide di uscire in sala con Batman & Robin nel giugno 1997, una data di rilascio molto vicina all’uscita del film precedente. Alla regia rimane Joel Schumacher mentre Val Kilmer, reduce dalla pessima esperienza sul set di Batman forever, declina l’invito e al suo posto viene ingaggiato uno degli attori in ascesa ad Hollywood, ovvero George Clooney. Michael Gough e Pat Hingle tornano per la quarta e ultima volta nel ruolo di Alfred e del commissario Gordon, mentre i villain anche in questo caso sono due e, se possibile, ancora più fumettistici dei precedenti.

Arnold Schwarzenegger è il dottor Victor Fries, che in seguito ad un incidente in laboratorio e dopo essere caduto in una cisterna piena di azoto liquido diventa Mr. Freeze, dotato di una tuta criogenica perché impossibilitato a vivere a temperature superiori a 50 gradi sottozero, con l’obiettivo di costruire un’arma congelante per ricattare Gotham City al fine di finanziare la ricerca per salvare la moglie malata e ibernata in attesa di cure. Al suo fianco la subdola, affascinante e letale Poison Ivy, che altri non è che l’ecologa Pamela Isley, la quale, ribellatasi allo scienziato che le ruba sistematicamente i risultati delle sue ricerche per creare Veleno, un potentissimo siero da vendere alle multinazionali straniere, diventa un tutt’uno con la natura e soprattutto estremamente velenosa, anche con un solo bacio. Per interpretare la parte viene scelta Uma Thurman, forse una delle poche note liete del film. Assolutamente ridicolo risulta invece il personaggio di Bane, relegato ad un vero e proprio fantoccio con tanta forza e niente cervello.

 

I 75 anni di Batman – Il cinema: da “Batman – Il ritorno” al disastro di “Batman & Robin”

 

Il film risulta una delle peggiori trasposizioni cinematografiche per supereroi; se Batman forever sopravvive grazie ad un cambiamento di linea non così estremo, in Batman & Robin la Warner ha voluto andare oltre: la pellicola è espressamente pensata per poter vendere milioni di giocattoli e non ha il minimo spessore artistico. Il film riceve undici candidature nell’edizione dei Razzie Award del 1997 e la critica si aggiunge ai fan nello stroncarlo sonoramente. Al regista, omosessuale dichiarato, viene addirittura imputato di aver inserito riferimenti gay, dalle tute con i capezzoli accentuati ad alcune inquadrature volte a mostrare in modo insensato il corpo di Batman e Robin. Gli stessi attori risultano quasi imbarazzati al termine della lavorazione per il risultato ottenuto: “Non erano tanto i capezzoli a darmi fastidio, era piuttosto la braghetta. La stampa, ovviamente, ci ha scherzato sopra e ne ha tratto una polemica, specialmente abbinandola alla regia di Joel”, rivela O’Donnell.

L’attore aggiunge: “In Batman forever sentivo che stavo girando un film, mentre nel sequel avevo la sensazione di essere in un’enorme pubblicità di giocattoli”. Impossibile dargli torto: il film riceve un coro unanime di stroncature e battutacce, addirittura provenienti dallo stesso cast, cosa alquanto inusuale. Un cast che viene comunque bombardato di critiche per il suo apporto inesistentee: Clooney viene etichettato come il peggiore Batman di sempre mentre il Razzie Award lo vince Alicia Silverstone, considerata il simbolo dell’inutilità del film oltre che del personaggio di Batgirl, che affianca senza una reale motivazione la coppia Batman e Robin, presi in giro e soggiogati dal fascino di Poison Ivy, che con i loro litigi tentano vanamente e in modo ridicolo di supportare una trama inconsistente. Nonostante tutto il boom al botteghino non si fa attendere, ma è comunque inevitabile l’affossamento del franchise, che per diversi anni non vedrà più la luce, nonostante poi vengano abbozzati alcuni flebili tentativi, tra cui un film scritto da Akiva Goldsman.

 

Batman e Robin

|
Leggi i commenti
Leggi i commenti sull'articolo |
lascia il tuo commento
Lascia il tuo commento
  • I 75 anni di Batman – Il cinema: dalle origini al film di Tim Burton
  • I 75 anni di Batman – La televisione
  • I 75 anni di Batman – I fumetti
  • “Il cavaliere oscuro – Il ritorno”: il nuovo poster e tre character banner
  • “Il cavaliere oscuro – Il ritorno”: il trailer dell’intera trilogia di Batman
  • « Le vie del cinema da Cannes a Roma: il programma della rassegna
  • [Indietro]
Collegati

Cannes si avvia alla conclusione. Qual è il film che attendi di più?

Mr. Turner (Mike Leigh)

Jimmy's Hall (Ken Loach)

Le meraviglie (Alice Rohrwacher)

Lost River (Ryan Gosling)

Foxcatcher ( Bennett Miller)

Maps to the Stars (David Cronenberg)

Deux jours, une nuit (Jean-Pierre e Luc Dardenne)

The Search (Michel Hazanavicius)

The Homesman (Tommy Lee Jones)

Mommy (Xavier Dolan)

Winter Sleep (Nuri Bilge Ceylan)

Leviathan (Andrey Zvyagintsev)

 
  • Jupiter - Il destino dell'universo

    Jupiter - Il destino dell'universo Fantascienza
  • Interstellar Fantascienza
  • Colpa delle stelle Sentimentale
  • Transformers 4 - L'era dell'estinzione Fantascienza
  • Un insolito naufrago nell'inquieto mare d'Oriente Commedia
  • Planes 2 - Missione antincendio Animazione
  • Dragon trainer 2 Animazione
  • Vampire Academy Fantastico
  • Apes revolution - Il pianeta delle scimmie Fantascienza
  • Guardians of the Galaxy Fantascienza
  • 1 Maleficent Fantasy 2.47
  • 2 X-Men - Giorni di un futuro passato Fantastico 3.70
  • 3 Edge of Tomorrow - Senza domani Drammatico 4.10
  • 4 Godzilla Fantascienza 3.20
  • 5 Le meraviglie Drammatico 2.43
  • 6 Goool! Animazione
  • 7 Grace di Monaco Biografico 1.75
  • 8 Pane e Burlesque Commedia
  • 9 Ghost Movie 2 - Questa volta è guerra Demenziale
  • 10 In ordine di sparizione Azione
  • Animazione
  • Azione
  • Commedia
  • Documentario
  • Fantascienza
  • Fantasy
  • Guerra
  • Musical
  • Poliziesco
  • Spionaggio
  • Thriller
  • Avventura
  • Biografico
  • Demenziale
  • Drammatico
  • Fantastico
  • Giallo
  • Horror
  • Noir
  • Sentimentale
  • Storico
  • Western

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :