Dopo l’uscita pop un po’ datata dell’ultima volta, torno nelle mie più consuete terre della musica… uff… eh, mi tocca dirlo: indie.
E mi verrebbe voglia di fermarmi qui: ho detto elbow, ho detto “cielo di notte”, ho detto dieci anni di gavette, ho detto (seppure un po’ controvoglia) indie, a cosa serve aggiungere che il disco vale le attenzioni che sta ricevendo, che dal terzo ascolto in poi diventa impossibile togliere il “repeat all” dallo stereo, che gli archi e la batteria e tutto il resto della strumentazione suonano finalmente come un equilibrio stabile, che una volta tanto un disco di spessore è anche godibile e che lo consiglio a tutti quelli che le orecchie le sanno usare? Non serve a niente, per cui non c’è bisogno che lo dica. :)