I backpackers salveranno il mondo

Creato il 20 febbraio 2011 da Angelozinna

foto Flickr

Per chi ancora non lo sapesse, il backpacker e`, letteralmente, il viaggiatore zaino in spalla. Che lo sia per un lungo o breve periodo, che scelga di andare a New York o a Bombay, che abbia realmente uno zaino o un altro tipo di bagaglio, non ha importanza, con backpacker, oggi, intedendiamo colui che viaggia con un bidget limitato, nel tentativo di tirare fuori il massimo dalle risorse disponibili. E` vero, girando per ostelli si trova ogni tipo di personaggio, da chi e` alla ricerca dell’esperienza “harcore”, e viaggia con nient altro che l’essenziale, a chi si lascia andare ad ogni tipo di comodita`, ma in ogni caso, anche nel piu` estremo, chi sceglie di vivere in questo modo, anche soltanto per alcune settimane, si pone di fronte ad un cambiamento di stile di vita radicale.Col rischio di suonare arrogante, ho pensanto a come questo stile di vita si rapporti all’ambiente che ci circonda, e a come, pur non essendo, ovviamente, la soluzione, questo sia piu` rispettoso per il nostro pianeta, indipendentemente dalla volonta` di sceglie di adottarlo come proprio. Perche`?

Cambiamento

Il cambiamento stesso e` il primo motivo, sia di mentalita` che di abitudini. Quando ci si trova in una situazione pressoche` instabile, diventa difficile piantare radici, riducendo automaticamente il nostro impatto su cio` che ci circonda. Rendersi conto di essere in continuo movimento, sapere di essere di passaggio, fa si che tutto cio` che non sia facilmente trasportabile diventi di ingombro, ed, oltre a cio`, essendo il viaggio stesso la priorita`, tutte le risorse saranno deviate verso di esso, lasciando in secondo piano il desiderio di comprare, consumare (e poi buttare via), tutto cio` che non e` necessario. Anche lo spirito di adattamento, si puo` considerare una qualita` positiva dal punto di vista ambientale, dato che il muoversi sempre da un luogo all’altro o il sapersi orientare in posti sempre nuovi, elimina spesso tutte le cattive abitudini che derivano dalla troppa stabilita`. Oltre alle motivazioni pratiche, e` importante considerare che chi ha la possibilita` di vedere il mondo con i propri occhi, generalmente e` piu` consapevole delle bellezze che abbiamo intorno (o di cio` che ne rimane), e assume di conseguenza un comportamento piu` rispettoso nei confronti di tutto cio`.

Condivisione

Quando ero bambino mi dicevano di non accettare passaggi dagli sconosciuti. Purtroppo, crescendo, mi sono reso conto che questo era il modo migliore per viaggiare. Condividere infatti e` il miglior sistema per risparmiare, farsi nuovi amici, e, perche` no, inquinare meno, utilizzato in tutto il mondo dalla comunita` dei viaggiatori. Negli ostelli condividiamo le stanze (anche i letti a volte), il frigo, la televisione, ed ogni area pubblica, diminuendo drasticamente il consumo di elettricita`. Condividiamo passaggi, macchine, e utilizziamo mezzi pubblici, bruciando meno carburante e conoscendo piu` persone. Anche nelle attivita` di ogni giorno, condividiamo i pasti e gli spazi pubblici, che oltre ad lasciare un’impronta meno profonda, diventa positivo anche a livello sociale. Condividere e` una delle caratteristiche principali del viaggiare spendendo poco, ed una delle azioni piu` di aiuto per la salvaguardia del pianeta.

Consumo

La principale differenza tra lo stile di vita nomade, e quello piu` o meno sedentario, sta nel consumo, o, meglio, nel non consumo. Per un backpacker comprare, consumare, possedere, sono parole che fanno rima con ostacolo, con intralcio. Come gia` detto, ogni oggetto non necessario diventa di ingombro, non solo per il peso materiale, ma anche per la perdita di tempo necessaria alla cura di esso. Anche nei trasporti, possedere un mezzo proprio non e` sempre una comodita`, ma piu` una perdita di tempo nella manutenzione e un rischio di eventuali problemi, per questo di solito un backpackers e` piu` propenso a comprare e rivendere un mezzo, soltanto nel breve periodo in cui ne ha veramente bisogno. Parlando di tempo, le cose cambiano notevolmente nei viaggi a lungo termine, in cui anche i consumi  piu` comuni calano, a partire dagli spostamenti (che vengono diluiti nel tempo), al mangiare, fino all’accomodazione. Non consumare significa non creare rifiuti, e non creare rifiuti significa salvare il pianeta. Ridurre, riutilizzare e riciclare sono pratiche comuni tra i viaggiatori zaino in spalla, anche tra coloro che non se ne rendono conto direttamente.

Con questo non voglio assolutamente dire che il mio stile di vita, o quello della maggioranza dei backpacker, sia l’esempio da seguire, anzi, spesso proprio la lontananza e la non appartenza ad un luogo, induce a pensare di poter fare cio` che si vuole, e` pero` interessante notare come la sensazione di potere che solo il viaggio puo` dare, quella sensazione di poter conquistare il mondo passo dopo passo senza alcuna gabbia mentale a tenerci bloccati, sia positiva non solo per noi stessi ma anche per tutto cio` che ci circonda.


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