I bambini sono il nostro futuro o la cartina al tornasole

Creato il 21 gennaio 2016 da Mir Gorizia @Ettore_Ribaudo

Due anni fa, esattamente il 12 marzo del 2014 mandai questa lettera al sindaco ed al giornale “il piccolo”. Come sempre dal sig. Patat non venne nessuna risposta. Oggi leggo, sul medesimo giornale, che lui si preoccupa dei bambini. A parte il fatto che se fosse vero la scuola Manzoni (scuola fatiscente e pericolosa su cui ho concentrato l’azione da oltre un anno e mezzo, con invio di email ed articoli sui giornali) sarebbe stata messa a norma. Evidentemente il giorno delle elezioni si avvicina inesorabile per cui ecco che incominciano le manovre strategiche, o per meglio dire, le cortine fumogene, tipiche di chi sa di non aver fatto il bene di Cormons.
Ancora vi fidate di questa giunta?

L’uscita dalla scuola rappresenta il momento del “passaggio di consegne” tra docenti e genitori. Se nella scuola dell’infanzia è d’obbligo una consegna vera e propria del bambino nelle mani del genitore, nei successivi ordini di scuola va valutata la necessità e l’opportunità di una “consegna” diretta del bambino ad un adulto, in base all’età, alle condizioni dell’ingresso scolastico, al traffico, alla vicinanza dell’abitazione, all’autonomia del bambino acquisita o stimolata, ecc. 
Oggi, infatti, si ricorre spesso alla magistratura, anche per infortuni banali. Le sentenze sono sempre a favore del minore danneggiato, la cui tutela prevale quasi sempre sulle ragioni del docente.
L’art. 29 del CCNL scuola prevede che “per assicurare l’accoglienza e la vigilanza degli alunni, gli insegnanti sono tenuti a trovarsi in classe 5 minuti prima l’inizio delle lezioni e ad assistere all’uscita degli alunni medesimi”.
Il momento più problematico è sicuramente quello dell’esodo dall’edificio, in cui avviene la riconsegna “effettiva o potenziale” degli allievi ai rispettivi genitori. Normalmente gli allievi vengono accompagnati al portone o cancello della sede scolastica, dove vengono prelevati dal genitore o dall’adulto da questi incaricato.
Il concetto di riaffidamento “potenziale” del minore implica la formalizzazione e l’informazione sulle modalità di esodo degli alunni che, appena fuori dalle pertinenze della scuola, transiterebbero nella sfera della responsabilità dei genitori. Questa impostazione è stata però disattesa da una sentenza del 2010 della Cassazione che ha riconosciuto la responsabilità penale del personale della scuola nel decesso di un preadolescente investito da un automezzo comunale in spazio pubblico esterno, dopo l’uscita dall’istituto. In particolare, il dirigente scolastico avrebbe dovuto adottare, di concerto con i responsabili comunali, tutte le possibili misure organizzative per consentire agli allievi l’uso del pullman in condizioni di sicurezza.
Ci si affida, alla fine, alla professionalità e al buon senso, accettando di correre quei rischi che comunque nemmeno un sistema di controllo poliziesco può eliminare, e confidando nelle tutele della polizza assicurativa piuttosto che nel buonsenso dei nostri amministratori che lasciano i bambini delle scuole, quella di Brazzano in primis in balia di se stessi e senza nessuna persona che tuteli la loro incolumità.
Il Comune ha un corpo di Polizia Municipale autonomo ma con pochi addetti ed è ormai nota la diatriba tra il sindaco Patat e il C.te dei VV.UU per la storia della videosorveglianza (a proposito ma se il sindaco pensa di essere nel giusto perché non le accende d’autorità? Ma questa è un’altra storia..)
Mi sono chiesto allora, considerando anche che mi è giunta voce che il sindaco non voglia far niente per la scuola di Brazzano e per i bambini: “ma davvero si considera questa motivazione tanto grave da anteporla alla tutela dell’incolumità e della sicurezza di circa 30 bambini, i quali da giorni ormai, entrano ed escono dalla scuola, senza alcun controllo della viabilità se non quello effettuato delle maestre e dei genitori?”
Auspico come cittadino oltre che la rapidissima risoluzione del problema, un’analisi approfondita da parte degli organi preposti, Comune, Questura e Prefettura sia sulla ipotetica problematica sottolineata sia, e soprattutto, sull’opportunità, da parte di un amministratore, di creare un problema piuttosto che risolverlo.

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