Oggi su Repubblica viene pubblicato questo articolo, dove si cita una ricerca canadese che sembra smentire quanto detto sopra: "I bambini ci guardano, e ci prendono in giro, usando sapientemente un bagaglio che a tre anni arriva a mille diverse parole, e di lì in poi viaggia velocissimamente e continua a evolvere in espressioni, sfumature, capacità di interazione". Tuttavia, pare che non tutti i piccoli siano in grado di inviare correttamente messaggi ironici/scherzosi, ma che solo alcuni abbiano questo "dono", in relazione anche all'intelligenza personale e all'ambiente nel quale crescono.
A sostegno di questa tesi la giornalista Vera Schiavazzi porta anche "l'esperienza concreta che viaggia sui blog per sole mamme", nei quali - si sa - le prodezze verbali dei piccini la fanno da padrone. Per poi conclude che forse "esiste una proporzione tra le esagerazioni verbali dei genitori e quelle dei figli".
Io non sono molto persuasa delle conclusioni di questo studio. Mi sembra di capire che alla fin fine i piccoli "scimiottano" i grandi che vivono con loro e quindi possono scherzare o ripetere in modo opportuno battute di cui però non capiscono a fondo il significato. L'esperienza personale a me dice che poi i bambini rimangono sostanzialmente incapaci di recepire correttamente affermazioni o osservazioni ironiche e, peggio, sarcastiche.