I bambini vanno trattati come i coni per il gelato (e non come le coppette)

Da Babbonline @babbonline
Mi rendo conto che alcune volte, nei momenti di particolare tensione emotiva, i bambini sembrano avere la forza e le armi dialettiche di un adulto capace di colpirci e ferirci. Succede quando si arrabbiano perché non ottengono quello che vogliono, nel mezzo di un capriccio o perché stanno sfogando una loro piccola grande frustrazione di quel momento.
Può accadere che per reazione, senza pensarci più di tanto, rispondiamo a tono, quasi come se credessimo veramente di avere un adulto di fronte.
Non bisogna mai dimenticare che gli adulti siamo noi. Che alla fine di qualsiasi sfogo il bambino ha bisogno di essere rassicurato, cerca il nostro contatto e il nostro abbraccio per ritrovare la serenità di prima. Che si trattava solo di una maschera momentanea indossata senza consapevolezza e che gli unici che possono ferire veramente con le parole sono i genitori e non i bambini.
Ci riflettevo proprio l'altro giorno mentre ero in fila a un bar e un gesto che ho visto mi ha fatto pensare a questo.Avete mai provato a preparare un cono gelato?
Da fuori sembra facile ma, provandoci, scopriremmo che il cono apparentemente resistente è di una fragilità incredibilequando ci mettiamo sopra il gelato con la paletta. E' molto facile romperlo.
Ecco, i bambini andrebbero trattati come si fa con i coni. Da maneggiare con particolare cura.
Le coppette, decisamente più resistenti a qualsiasi urto, lasciamole per gli adulti.