I berluschini fischiano i comici e applaudono i pagliacci (non felliniani). Forse c'è qualcosa che non va.

Creato il 13 febbraio 2013 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Sono solo due. Sempre gli stessi, i disturbatori di professione che ieri sera hanno contestato Maurizio Crozza al teatro Ariston di Sanremo. Sono i due pirla che lo scorso anno fischiarono Celentano e che non appena sentono odore di ironia intorno al loro Capo e Padrone, fischiano e dicono “Niente politica a Sanremo”. Sembra, ma la voce andrebbe verificata, che dietro i pirla di cui sopra, ci sia nientepopodimenoche Antonio Verro, uno dei componenti del CdA della Rai, in quota Pdl. Il signor Verro è quello delle accuse a Luciana Littizzetto, rea di aver sbeffeggiato il suo Signore durante una puntata di Che tempo che fa, e della durissima reprimenda contro Adriano Celentano nel festival 2012. Insomma, Verro è un tollerante galantuomo che, privo degli strumenti utili a distinguere fra satira e diffamazione, tuona contro chiunque provi a nominare il nome del suo Dio invano. È a questo punto che sorge la domanda: “Ma i berluschini perché continuano a contestare i comici di professione mentre applaudono i pagliacci di risulta, machisti e pure un po' volgari?” Mistero, direbbe Enrico Ruggeri. Ieri sera, però, s'è visto il cambio di clima in Italia. Fino all'anno scorso chi toccava Silvio restava fulminato come se fosse rimasto attaccato a un cavo dell'alta tensione. Quest'anno, i due contestatori, sono stati a loro volta contestati dal pubblico che, in malo modo, li ha fatti uscire dalla platea. A sorprenderci, invece, è stato Crozza che, a un certo punto, ha accolto Fabio Fazio, noto per il suo coraggio leonino, come il salvatore della situazione. Abbiamo visto il comico genovese in grandissima difficoltà, con la salivazione azzerata e la tentazione di chiedere scusa. Non ci è piaciuto, perché un comico che non regge una situazione come quella di ieri sera, vuol dire che è abituato sempre e comunque ad avere la gente dalla sua parte, per la serie “ti piace vincere facile”. Per passare alla politica seria, oddio, si fa presto a dire seria... c'è da registrare l'ennesima indagine nei confronti del Celeste, sì, insomma, di Roberto de la Vierge. L'accusa è pesantissima: associazione a delinquere, un vero e proprio colpo da ko per le speranze del Pdl di vincere il senato in Lombardia. Alla “bomba” Formigoni ha risposto l'altra bomba, quella scoppiata in casa leghista con l'arresto di Giuseppe Orsi, presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, vicinissimo alla Lega. L'accusa nei suoi confronti è quella di corruzione internazionale, quella messa in atto nella vendita degli elicotteri Agusta all'India. Con questo ennesimo giochetto all'italiana, Finmeccanica corre il rischio di entrare nella black list del governo indiano, in poche parole, addio commesse da quelle parti. Ma per il Pdl non finisce mica qui. È di ieri la notizia dei quattro anni di galera comminati a Raffaele Fitto, ex enfant prodige del partito delle libertà. Le accuse: corruzione, finanziamento illecito ai partiti e abuso d'ufficio. Se pensate che alleato del Pdl in Sicilia è il Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo, dimessosi per mafia, il ragionamento dovrebbe essere semplice, il Pdl è, di per sé, un'accozzaglia di birichini ad oltranza malati di giovanilismo e affetti dalla sindrome di Peter Pan. Questa mattina Silvio ha detto: “L'esibizione di Crozza è stato un boomerang per la sinistra”. Un comico è un boomerang, un delinquente un valore aggiunto. Milioni di italiani lo voteranno ancora. Il boomerang.

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