I BON BON – “Camping blu” e “La mia vita è un romanzo”

Creato il 19 marzo 2013 da Federicapizzi @LibriMarmellata

“Camping Blu” di Vanna Cercenà, Einaudi Ragazzi

Un piacevolissimo breve romanzo per ragazzi che è, allo stesso tempo, un giallo avventuroso e ben ideato e una riflessione, appassionata e – ahimè – attuale, contro il razzismo e il pregiudizio.

La brava scrittrice Vanna Cercenà sceglie nelle sue pagine di rivalutare e difendere la cultura rom. Decisione, in un certo senso, coraggiosa perché, si sa, anche chi non si definisce razzista fa spesso un’eccezione  – chissà perché – quando si tratta di giudicare i poco amati “zingari”, includendoli in affermazioni facili e generaliste del tipo “tutti rubano”.

E invece ecco una storia nella quale i responsabili del furto, avvenuto in città, non sono certo i simpatici componenti dell’onesta famiglia rom che tutti le estati si ferma presso il “Camping Blu” e baratta l’ospitalità con il proprio lavoro qualificato.

A dover indagare per svelare i veri colpevoli è la giovanissima protagonista Blu – figlia dei proprietari del campeggio – insieme al fratello e a due volenterosi amici, dopo che la polizia ha fatto ricadere velocemente le prime accuse sul giovane Misha – il ragazzo zingaro coetaneo di Blu – e sui suoi famigliari.
La soluzione del mistero poliziesco sarà in piena linea con lo spirito del romanzo: mai fermarsi alle apparenze!

In una società dove troppo spesso si procede per grandi categorie – e “grandi ghettizzazioni” – , dove, come raccontato nella storia, dopo pochi minuti da un furto già si organizzano fiaccolate contro gli stranieri sicuri colpevoli, libri del genere risultano preziosi. Perché invitano i bambini e i ragazzi ad approcciarsi senza pregiudizio alle diverse culture, che non rappresentano pericolo ma ricchezza.

SCELGO QUESTO LIBRO PER: la storia coinvolgente e i simpatici personaggi, ben caratterizzati; la riflessione cui invita contro il razzismo e i pregiudizi e a favore di un contatto sereno con le altre culture; lo stile piacevole.

NON MI CONVINCE MOLTO PER: non rilevo difetti da segnalare

DA NOTARE CHE: Vanna Cercenà è un’ottima autrice che ha scritto interessanti biografie per ragazzi di personaggi celebri e romanzi a sfondo storico (oltra ad altri libri), con uno sguardo attento all’intercultura. Qui potete leggere un’altra mia recensione di un suo bel lavoro.

“La mia vita è un romanzo” di Janet Tashjian, laNuovafrontiera junior

Un romanzo frizzante e accattivante, reso in prima persona dalla penna del suo giovane protagonista: il dodicenne Derek.

Un adolescente come tanti, un po’ schiappa, un po’ discolo, poco incline allo studio, molto amante degli animali, degli scherzi e delle scorrerie all’aria aperta insieme al suo migliore amico. A nulla paiono valere i tiri incrociati di sua madre e della sua insegnante per costringerlo a leggere i libri della lista delle letture estive, sui quali – orrore! – Derek dovrà anche svolgere un tema.

Niente da fare: l’estate è fatta per altro. Anche per indagare su uno strano mistero di famiglia che riguarda l’annegamento, dieci anni prima, di una giovane ragazza sulla costa statunitense opposta a quella dove risiede Derek e la sua famiglia. Chi è la giovane Susan James? Come e perché la sua morte è legata alla vita del ragazzo?

Per risolvere questo mistero, l’intraprendente protagonista dovrà convince i suoi genitori a compiere un imprevisto viaggio estivo. Che avrà il merito, oltre che di far luce su un passato pesante, anche di allontanare Derek dai noiosi compiti e dall’ancora più noioso campo di studio. E di dimostrare che infondo la vita vera è interessante come un romanzo.

Un storia divertente, leggibilissima, che unisce lo spirito sbarazzino e irriverente tipico dell’adolescenza a momenti più intimi e riflessivi, dove si parla sì di gioco e desiderio di spensieratezza, ma anche di affettività, e relazioni.

Il tutto in uno stile scanzonato vivacizzato da simpatici e spassosi piccoli disegni – che accompagnano lateralmente e costantemente il testo scritto – immaginati come gli schizzi dello stesso Derek per rappresentare i vocaboli difficili della sua storia.

Tra le righe anche una riflessione su come proporre la lettura ai ragazzi, affinché risulti un piacere e non un’imposizione.

SCELGO QUESTO LIBRO PER: la storia leggera e divertente, facilmente leggibile anche dai lettori più ritrosi; l’originalità dell’impaginazione e dell’idea delle illustrazioni che punteggiano l’intero libro, come se fossero tanti piccoli fumetti; la trama che non risente troppo della “leggerezza” del libro e rimane comunque ben strutturata e coinvolgente.

NON MI CONVINCE MOLTO PER: il romanzo, ad una prima vista, potrebbe sembrare uno dei tanti che cavalcano l’onda di successo de “Il diario di una schiappa”, riprendendone temi, protagonisti e proposta accattivante.

DA NOTARE CHE: l’illustratore dei buffi disegni stilizzati è il figlio quindicenne dell’autrice che racconta, nella sua nota biografica, di avere l’abitudine di disegnare i termini del suo vocabolario su schede apposite fin dalle scuole elementari. E’ ben rodato quindi, e infatti, nella simpatia, lo dimostra!

Se il libri ti piacciono, comprali qui: CAMPING BLU
La mia vita è un romanzo



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