La storia è piuttosto nota e si fa portatrice di un insegnamento un po’ duro ma sicuramente efficace.
La protagonista, una gallina operosa, si industria di buona lena per seminare, far crescere, e raccogliere del grano, da utilizzare poi per la preparazione di un’appetitosa forma di pane.
Ad ogni passaggio del lavoro chiede l’aiuto dei compagni della fattoria – un cane pigro, un gatto dormiglione e un’anatra festaiola. Ma puntualmente e con scuse diverse si sente rifiutare la collaborazione.
Non si perde d’animo e con perseveranza porta a compimento il suo lavoro finché, al momento di sfornare i fragranti panini, non si presentano i tre amici, stavolta ben intenzionati a partecipare al banchetto.
La brava gallina si mostra però irremovibile: nessuna partecipazione alla fase dura e faticosa, nessuna condivisione del prodotto del lavoro.
Un racconto che mi è sempre parso austero e severo ma che, infondo, è giusto e necessario per valorizzare i temi della pazienza e della costanza nel portare a termine un compito. E per condannare egoismo, indifferenza e comportamenti parassiti nei confronti dell’impegno altrui.
Con morbide e accoglienti, quasi pacate, illustrazioni viene sostenuto l’immaginario di un mondo contadino secondo tradizione, corredato dagli strumenti agricoli e dagli scenari consoni.
Un guizzo di allegria e simpatia è invece dato dagli animali antropomorfi, abbigliati di tutto punto e padroni di una campagna priva della presenza umana.
Consigliato dai 4 anni.
NON MI CONVINCE MOLTO PER: in generale, la storia della gallinella rossa mi è sempre apparsa dura e severa, seppure indubbiamente giusta e di valore
DA NOTARE CHE: l’editrice Kalandraka – di casa madre spagnola – presenta nel suo catalogo altri splendidi riadattamenti di racconti della tradizione. Per curiosità visitate il sito.
“Non entrate nel sacco!” di Nicholas Hubesch e Gnimdéwa Atakpama, Babalibri
Corredato di arguto e divertente finale a sorpresa, l’albo narra le vicende di una capra e di un leone che, casualmente, decidono di traferirsi a vivere nella medesima località.
La capra, che per prima individua la bella e verdeggiante valle oggetto dei desideri, inizia a costruire la sua abitazione.
Il leone, resistendo ad una prima tentazione di arraffare tutto, capra compresa, preferisce lasciar lavorare lei per appropriarsi alla fine, con atto di prepotenza e sopraffazione, della casa costruita e del terreno disboscato e dissodato.
E così va. Inutile sottolineare che la povera capretta, piccina e deboluccia, nonché boccone succulento per il grosso felino, si arrende facilmente alle angherie ed accetta di servire il suo aguzzino per non finire in pentola.
O perlomeno all’inizio…Per fortuna anche le capre hanno un sano spirito di ribellione e per liberarsi del leone profittatore non resterà che servirsi di una buona dose di furbizia.
Quando il racconto si concluderà nel giusto modo ai piccoli lettori rimarranno impressi di certo due principi: è possibile sconfiggere i bulli e i prepotenti se si usa adeguatamente il cervello e…..non è raccomandabile entrare in un sacco se invitati da una capra!
Consigliato dai 5 anni.
NON MI CONVINCE MOLTO PER: la scarsa leggibilità del testo sulle molte pagine a sfondo blu: la lettura si fa faticosa e la resa ad alta voce ne risente.
DA NOTARE CHE: sia per l’autore che per l’illustratore questo è il primo albo pubblicato in Italia.
Se il libri ti piacciono, comprali qui: La gallinella rossa
Non entrate nel sacco!