I Bot e lo Spred
Creato il 15 aprile 2012 da Fernando
@fernandomartel2
Quando i telegiornali della televisione italiana, hanno cominciato a darci ogni minuto il confronto tra i titoli tedeschi e quelli italiani, lo Spred per noi è diventato come il prezzemolo: ce lo ritroviamo dappertutto. Intanto io mi sono chiesto, ma...le altre nazioni europee? L'Europa e formata da 25 Stati, perché il metro di misura é solo quello tedesco? Se quello germanico é il più alto e il nostro non é quello più basso, é possibile che siamo al livello di altri Paesi che non siano la Grecia e la Spagna, ma che ne so...com'é messa la Svezia e l'Olanda? e la Norvegia e la Bulgaria? Si, sono un cittadino europeo, acculturatemi sulla questione. Se il nostro é un Paese sul baratro, come fanno la Romania e la Bulgaria ad avere un futuro in Europa? e ditemelo una sola volta, prometto che lo capirò assolutamente: Come cavolo si fa ad uscire da una crisi determinata dalla grande massa di debito pubblico che abbiamo, se l'Italia emette continuamente nuovi certificati (Titoli di Stato li chiamano, come se questo ci possa dare fiducia) di debito che nel futuro non hanno nessuna altra possibilità di essere pagati dallo Stato se non con nuovi lanci promozionali di nuove emissioni? Come si fa a pagare il debito pubblico aumentandolo? C'é poi una questione che mi sembra una contraddizione nei termini e cioé: la questione degli investimenti stranieri in Italia. Siamo spinti da una grande voglia europeista a considerare gli uomini e le donne di venticinque Nazioni, nostri concittadini europei, perchè se un cittadino investe in uno qualsiasi di questi dev'essere considerato "straniero"? Non ne sono a conoscenza, ma se un californiano investe nel Missouri, sarà considerato "capitale straniero"? La cosa sembra di poco conto e di scarso peso, ma non lo é. Da un lato ci spingono a credere che senza l'Europa non avremmo scampo, dall'altro a considerare un tedesco uno straniero. Intanto io non sono molto convinto che l'arrivo di capitale "straniero" serva a risolvere la crisi italiana. pur essendo vissuto in giovane età Germania ed avendo assorbito tanto del loro modo di essere, non mi piace pensarmi un loro tifoso. Molte cose non vanno nel nostro Paese, molti italiani vorrebbero che quelle tante cose andassero come in Germania, ad esempio la serietà e la dedizione al loro compito dei politici, il comportamento rigoroso dei poliziotti, l'educazione dei cittadini nei confronti dell'ambiente in cui vivono. Ma a me non fa piacere che ci venga raccontato che se i tedeschi comprano il nostro debito, noi risolviamo la nostra crisi. Mi pare certo invece, che loro comprano l'Italia. Ora non mi spaventa l'idea di diventare un cittadino europeo amministrato dalla Germania, tante volte ho sicuramente desiderato essere rappresentato dalla Merkel e non da Berlusconi, ma non mi si deve più parlare della peculiarità della nostra Nazione, delle nostre diversità nazionali in Europa. E' una germanizzazione dei paesi poveri in Europa, un protettorato e come un feudo tedesco, ne deve adottare le leggi, le regole e i modi e, sopratutto pagare le tasse. Manca solo che i tedeschi ci chiedano la jus prime noctis ed il salto all'indietro sarebbe definitivo. La Germania, ha perso la seconda guerra mondiale, ma il suo sogno di germanizzare il mondo no. La conquista col ferro dei Tigre è fallito, ma non con quello dell'euro. Così noi, posteri dei romani che dettarono il Codice in tutto il mondo allora conosciuto, noi italiani che avevamo conquistato lo statuto dei lavoratori più avanzato al mondo, noi che abbiamo la miglior moda, la miglior cucina ed i vini famosi, siamo ora piegati al giogo. O così o il Paese fallisce. Ma fallisce cosa, chi? Da decine di anni la cultura italiana viene nutrita della gioia di vedere arrivare in Toscana i reali inglesi, ad Ischia la Merkel e suo marito (che paga il biglietto ed arriva con la Ryanair) a nessuno viene in mente che Ischia sia il quartiere generale Camorra e Sacra Corona Unita. Ci dobbiamo spellare le mani in applausi per l'arrivo dei stranieri in Italia, i nuovi padroni del Belpaese ci chiedono questo tributo? Non ci converrebbe, non sarebbe più dignitoso abitare una casa propria, magari meno sfarzosa che abitare la dependance dei nostri padroni?
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